Salto in avanti con l’occhio bionico In Germania si stanno sperimentando impianti sottoretinici su malati di retinite pigmentosa
La retinite pigmentosa colpisce all’incirca 200mila persone nel mondo; è una patologia oculare che peggiora progressivamente col tempo. Poiché allo stato attuale non ci sono altre cure, la retina elettronica è una delle strade che si stanno percorrendo in alcuni laboratori. In Germania la sperimentazione si sta conducendo su 11 persone sin dal 2005. Oltre all’approccio subretinico c’è però anche quello epiretinico: un chip viene impiantato sul fondo oculare, collegato a telecamere inserite in occhiali speciali e collegato a un minicomputer tascabile per l’elaborazione delle immagini. Presso il Moorfields Hospital di Londra si sono ottenuti risultati che fanno ben sperare, ma sempre e unicamente su alcuni malati di retinite pigmentosa. La retina elettronica non è esente da complicazioni, sebbene ciò non venga sempre messo in evidenza. Infine, va detto che un ipovedente grave vede, almeno allo stato attuale, sempre meglio di una persona a cui sia stata impiantata la protesi elettronica sperimentale. Pertanto, al giorno d’oggi non costituisce una valida opzione clinica e, tanto meno, è adottabile su larga scala. Attualmente, comunque, non viene testata in Italia ma, tra i Paesi europei, sono da annoverare, oltre alla Germania, l’Inghilterra e la Francia. Vedi anche: “Lettura bionica”
Fonte principale: Retina Implant, AG. Ultimo aggiornamento: 23 marzo 2010