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Rigenerazione nervo ottico

Riparare il nervo ottico danneggiato

Nelle cavie si è avuto un recupero parziale delle capacità visive in seguito a danni causati, ad esempio, dal glaucoma o da traumi

21 gennaio 2016 – Il sogno di una rigenerazione del nervo ottico danneggiato sembra trasformarsi in realtà. Un’équipe internazionale di ricercatori che lavora negli Usa è riuscita a ripristinare parzialmente il “cavetto biologico” che trasporta gli impulsi elettrici dalla retina alla corteccia cerebrale. Anche se, almeno per il momento, il risultato è stato ottenuto solo su cavie: i topolini da laboratorio, pur essendo ciechi, hanno recuperato in parte la loro vista.

La ricerca, condotta presso il Boston Children’s Hospital, fa sperare di restituire, almeno in parte, le capacità visive perdute in seguito a traumi o a danni al nervo ottico provocati dal glaucoma (che si stima colpiscano oltre quattro milioni di persone solo negli Stati Uniti). Per ottenere questo risultato si è fatto ricorso non solo all’osteopontina – veicolata nel DNA delle cellule nervose attraverso un virus per stimolarne la rigenerazione –, ma anche a un farmaco utilizzato per la sclerosi multipla.

Il “trucco” sta nell’indurre anche la formazione dello strato isolante esterno dei nervi (mielina), che consente agli impulsi elettrici di propagarsi lungo le vie ottiche, una volta indotta la ricrescita nervosa degli assoni (che restano comunque più deboli della norma). Oltre ad affidarsi alla terapia genetica, quindi, i ricercatori puntano a mettere a punto un farmaco che forse potrà consentire, in futuro, una parziale rigenerazione nervosa del nervo ottico. Tuttavia, allo stato attuale si è ancora nelle prime fasi di una sperimentazione i cui frutti saranno tutti da verificare.

Fonti: Cell, Boston Children’s Hospital

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