Secondo il Ministero della Salute bisognerà tagliarli di almeno 7.389 unità
8 novembre 2012 – I posti letto ospedalieri in Italia diminuiranno ancora. Lo rende noto il Ministero dalla Salute, il quale parla di almeno 7.389 posti in meno per effetto del famigerato decreto sulla spending review (revisione di spesa).
Insomma, l’equazione è quella già nota: la riduzione dei costi equivarrà probabilmente a un servizio meno efficiente per i cittadini a causa dell’allungamento delle liste d’attesa.
Emilia Romagna, Lombardia e Lazio sono le regioni più colpite in termini di numero di posti letto, che saranno dunque “sacrificati” sull’altare del rigore. Va detto, comunque, che gli interventi oculistici si effettuano ormai nella maggioranza dei casi in day hospital.
A livello nazionale si prevede complessivamente un passaggio da 231.707 posti letto (al primo gennaio 2012) a 224.318 posti, di cui 181.879 dovranno essere per malati acuti (con una riduzione di 14.043 unità). Sono questi, in sintesi, i numeri contenuti dello schema di regolamento inviato alla Conferenza Stato-Regioni dal Ministro della Salute Renato Balduzzi, di concerto col Ministro dell’Economia Vittorio Grilli.
Puntuale è arrivata la critica dell’Associazione Medici Dirigenti (Anaao Assomed) attraverso una nota: “Il nuovo parametro di 3,7 per mille abitanti fissato per la determinazione dei posti letto, comprensivo non solo di quelli per acuti, ma anche di quelli nelle residenze socio sanitarie, ci relega tra gli ultimi posti in Europa e suona una campana a morte per le liste di attesa e per il ruolo dei Pronto soccorso, destinati a trasformarsi in reparti di ricovero inappropriati, insicuri e, non di rado, non dignitosi”.
Fonti di riferimento: Ministero della Salute , Anaao Assomed