Respira salute, smetti di fumare Il 31 maggio si è celebrata la Giornata mondiale contro il tabacco. Fumare aumenta i rischi anche per la vista Il fumo può “minare” le nostre capacità visive. Nei forti fumatori, infatti, aumenta il rischio di essere colpiti da AMD, una malattia retinica degenerativa che può causare cecità centrale (principalmente negli anziani). La Giornata mondiale contro il tabacco, voluta dall’Organizzazione mondiale della sanità, si è celebrata il 31 maggio ed è stata un’occasione per riflettere sui danni che produce il tabacco. Per l’occasione l’ Istituto Superiore di Sanità ha organizzato a Roma un convegno sul tema. Il tabacco manda la salute… in fumo I danni che il fumo può arrecare alla salute sono innumerevoli: tumori, malattie cardiocircolatorie, ecc. Dopo l’ipertensione – che, tra l’altro, può causare retinopatia – il tabacco è la seconda causa di decesso al mondo : al suo uso, secondo l’Oms, è riconducibile una morte su dieci. Il fumo può irritare direttamente gli occhi e aumenta la probabilità di ammalarsi di cataratta, oltre a essere uno dei fattori di rischio di una patologia come l’AMD. “Il tabacco – scrive l’Oms – è il principale fattore di rischio di malattie non trasmissibili, come il cancro, le malattie cardiovascolari e le patologie respiratorie croniche”. Il tabacco nuoce alla vista è stato dimostrato che esiste una correlazione stretta tra il consumo di tabacco e l’AMD, malattia che colpisce la macula (al centro della retina) e si manifesta nelle prime fasi con una distorsione delle immagini. Per chi fuma la probabilità di essere colpiti dalla degenerazione maculare legata all’età è almeno doppia rispetto ai non fumatori. Dunque, il fumo può far perdere la vista ; senza considerare che può provocare irritazioni oculari anche in chi si trovasse nello stesso ambiente dove altri fumano. I dati dell’Oms Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità: – il tabacco uccide fino a un fumatore su due; – quasi l’80% del miliardo di fumatori nel mondo vive nei Paesi a medio e basso reddito; – il consumo del tabacco sta complessivamente aumentando nel mondo, sebbene si stia riducendo nei Paesi benestanti (quelli a medio ed alto reddito). Ue: si fuma da troppo giovani, ma c’è meno fumo passivo “Poiché il 70% dei fumatori dell’Unione europea inizia prima dei 18 anni, dobbiamo batterci – ha affermato Tonio Borg, Commissionario europeo per la salute e la politica dei consumatori – per rendere meno attraenti per i giovani prodotti a base di tabacco e il fumo”. In sempre più Paesi nell’Unione europea vige il divieto di fumare nei locali pubblici. La protezione dal fumo passivo è migliorata notevolmente nell’Ue. Nel 2012 il 28% dei cittadini europei è risultato esposto al fumo passivo nei bar rispetto al 46% che si registrava nel 2009. L’esposizione al fumo passivo è una
Fonte diffusa di mortalità, morbilità e disabilità nell’Unione europea. Secondo stime prudenziali nel 2002 più di 70 mila adulti sono morti nell’Ue a causa dell’esposizione al fumo: molti di essi erano non fumatori oppure lavoratori esposti al fumo ambientale sul posto di lavoro. ISS, in Italia si fuma meno Secondo l’ Istituto Superiore di Sanità in Italia si fumano meno ‘bionde’: siamo passati da 16,1 sigarette fumate al giorno nel 2003 a 12,7 nel 2013. Nel Belpaese si inizia a fumare mediamente a 17,7 anni, con uno scarto di circa un anno tra maschi e femmine (17,3 i maschi e 18,3 le femmine). Oltre il 70% dei fumatori ha iniziato tra i 15 e i 24 anni. Particolare preoccupazione desta la percentuale dei fumatori che hanno iniziato prima dei 15 anni: sono il 13,4%. Tra i consumatori di sigarette elettroniche soltanto il 10,6% ha smesso di fumare le sigarette tradizionali, mentre il 44,4% ha diminuito leggermente il numero, il 22,9% le ha ridotte drasticamente; però il 22,1% non ha modificato le abitudini tabagiche. Quindi l’89,4% dei consumatori delle sigarette elettroniche sono ancora fumatori: la stragrande maggioranza (il 95,6%) utilizza quelle con nicotina. Il ruolo dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità La campagna dell’Oms contro il fumo è condivisa e sostenuta dalla IAPB Italia onlus (Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità), che cerca di scoraggiare il consumo di tabacco. Si possono, infatti, proteggere gli occhi anche facendo sì che meno fumo finisca nei nostri polmoni. L’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità ha fatto partire, il 30 maggio del 2006 a Bruxelles, la Smoking and blindness campaign (“Campagna sul fumo e sulla cecità”). Questa iniziativa ha come obiettivo principale la revisione delle avvertenze sui prodotti del tabacco: oltre a leggere “il fumo uccide” in futuro potrebbe comparire sui pacchetti di sigarette la frase “il fumo rende ciechi” o altra avvertenza analoga. Numero verde contro il fumo dell’Istituto Superiore di Sanità: 800 55 40 88 (lun.-ven.: 10-16)
Fonti: Oms, Iss, Commissione europea, IAPB
Pagina pubblicata il 31 maggio 2013.
Ultima modifica: 12 luglio 2013