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Quando la vista è… depressa

Secondo un nuovo studio tedesco chi è di umor nero ha una ridotta percezione del contrasto

Se vi capita di “vedere nero” non si tratta solo di una metafora: potreste avere una ridotta percezione del contrasto. A dimostrarlo ci hanno pensato ricercatori dell’Università di Friburgo (Germania), usando l’elettroretinogramma da pattern (PERG), un esame oggettivo che serve a misurare l’attività retinica, in modo da valutare gli effetti della depressione clinica sulla visione.

Con i potenziali evocati visivi (PEV) e l’elettroretinogramma da pattern si effettua una registrazione computerizzata dell’attività elettrica nella corteccia cerebrale. La retina viene stimolata con flash luminosi e si osserva come risponde il cervello che evidentemente nei depressi ha un’attività meno vivace. Infatti, sia nei venti pazienti trattati con farmaci che in altre venti persone che non erano ancora in cura i ricercatori hanno notato una sensibilità al contrasto nettamente inferiore rispetto ai soggetti normali.

“Abbiamo scoperto – hanno scritto i ricercatori su Biological Psychiatry – una correlazione forte e significativa tra il livello di contrasto e la gravità della depressione”. Gli studiosi concludono che, poiché non si tratta di una valutazione soggettiva ma oggettiva, questo parametro possa essere utile nella diagnosi e nella ricerca sul “male oscuro”.

Riferimento bibliografico: “Seeing Gray When Feeling Blue? Depression Can Be Measured in the Eye of the Diseased”, by Emanuel Bubla, Elena Kerna, Dieter Eberta, Michael Bachab, Ludger Tebartz van Elsta, Biological Psychiatry, Volume 68, Issue 2, Pages 205-208 (15 July 2010), DOI: 10.1016/j.biopsych.2010.02.009

Fonte: Biological Psychiatry

Notizia pubblicata: 20 luglio 2010. Ultima modifica: 24 febbraio 2017

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