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Quando l’occhio rimane a secco

Quando l’occhio rimane a secco
Secondo la rivista Archives of Ophthalmology ne soffre il 4% degli anziani Usa

9 giugno 2009 – Tempo d’estate, tempo d’occhio secco. Secondo una nuova stima della rivista Archives of Ophthalmology ne soffre il 4% degli anziani americani. Per correre ai ripari si possono usare in abbondanza lacrime artificiali o gel umettanti oculari, specialmente nella stagione calda, quando l’evaporazione del film lacrimale della superficie oculare è più rapida. Una sindrome che può colpire anche i giovani, specialmente se trascorrono molte ore di fronte al monitor ( clicca qui per approfondire).

L’_quipe di ricercatori della Harvard Medical School, del Brigham e del Women’s Hospital ha preso in esame 25.444 uomini. Nel complesso il 3% delle persone ha affermato di soffrire di secchezza oculare (diagnosticata in precedenza). Invece, tra gli ultracinquantenni la percentuale è salita al 4,34%. Dopo gli ottanta anni si riscontra l’incremento maggiore: ne soffre il 7,7%. L’ipertensione, l’ingrossamento della prostata e l’uso di farmaci per curare questi due disturbi (oltre che la depressione) possono provocare un aumento del rischio di contrarre la sindrome dell’occhio secco.

“Si tratta – scrivono gli autori dello studio – di un problema rilevante di salute pubblica, che causa un aumento del rischio di infezioni oculari [vedi cheratiti ] e sintomi di fastidio oculare, affaticamento e disturbi visivi che interferiscono con attività cruciali come la lettura, il lavoro al computer e la guida”.

Referenza originale: Arch Ophthalmol. 2009;127[6]:763-768.
Numero Verde di assistenza oculistica (tutte le mattine dei giorni feriali, dalle 10 alle 13). Risponde un medico oculista se si scrive anche nel forum del sito della IAPB Italia onlus .Nota: per variare la dimensione dei caratteri premere il tasto Ctrl assieme ai tasti +/- oppure girare la rotellina del mouse mentre si tiene premuto Ctrl.

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