Quando il mal d’Africa è l’AMD La degenerazione maculare legata all’età non è un’esclusiva dei Paesi industrializzati 20 febbraio 2013 – è la terza causa di cecità e ipovisione mondiale dopo la cataratta e il glaucoma : si tratta della degenerazione maculare legata all’età (AMD), una malattia che può devastare il centro della retina a partire dai 50-55 anni. Non si tratta di una patologia oculare che colpisce solo l’Europa o l’America (dove il 2,7-2,8% dei casi di menomazione visiva sono riconducibili proprio all’AMD), ma anche l’Africa (2,3% dei casi secondo l’Oms). Un nuovo studio pubblicato su Plos Medicine si è concentrato in particolare sul Kenya, dove gli ultracinquantenni colpiti da AMD si stima che siano oltre 300 mila (fino a 413.300). Tra le 4.381 persone visitate è stata osservata la forma precoce di degenerazione maculare senile nell’11,2% dei casi e avanzata nell’1,2% dei casi. Tra i primi sintomi è da rilevare la distorsione delle linee rette in prossimità del centro del campo visivo. L’AMD può causare la riduzione della capacità visive centrali fino alla loro perdita. L’équipe di inglesi, kenioti e ruandesi auspica, quindi, una “maggiore disponibilità di servizi legati all’ipovisione e una formazione specifica per gli oculisti per la diagnosi e il trattamento dell’AMD”. Solo la forma umida della malattia oculare (più rara ma a più rapida evoluzione) è oggi considerata trattabile. La forma secca, invece, è ritenuta incurabile, anche se una vita sana e complementi alimentari possono aiutare a rallentarne l’evoluzione.
Fonti: Plos Medicine , Oms