Quando il cervello si ‘riprogramma’
Si possono anche usare zone periferiche della retina se si è persa la visione centrale “őĺ
5 dicembre 2008 – Il nostro cervello è in grado di riorganizzarsi anche una volta divenuto adulto. Quindi l’estrema plasticità che si ha da bambini viene parzialmente conservata. Un recente studio condotto negli Usa ha confermato questa verità scientifica.
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Infatti, se si perde la visione centrale in seguito a danni irreversibili alla zona più sensibile della retina (macula), comunque l’individuo può imparare a usare le aree retiniche decentrate: ricorrendo alla riabilitazione visiva questa ricerca spontanea dell’individuo viene guidata e potenziata. Simultaneamente, però, il cervello non sta a guardare: modifica le sue connessioni tra i neuroni (sinapsi), le cellule nervose che lo costituiscono.
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I ricercatori del dipartimento di psicologia della Georgia Tech’s School hanno verificato, grazie a una serie di test condotti su 13 volontari, cosa accadeva quando venivano stimolate le regioni periferiche della retina; contemporaneamente è stata effettuata una risonanza magnetica del cervello (concentrando la propria attenzione sull’area deputata alla visione che si trova dietro alla testa ossia sulla zona occipitale).
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“Le parti della corteccia visiva che elaborano le informazioni ottenute dalla zona centrale del campo visivo nei pazienti normali – recita una nota diffusa dall’istituto di ricerca – sono state riprogrammate per elaborare informazioni ottenute con altre zone della retina, a cui ricorrono i pazienti colpiti da degenerazione maculare”.
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Ovviamente, tuttavia, è fondamentale curare tempestivamente malattie come l’ Amd che rischiano di compromettere la visione centrale. Dunque, occhio alla prevenzione: sono fondamentali visite oculistiche periodiche che possono scongiurare eventuali rischi per la vostra salute.
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Numero
Verde di assistenza oculistica (tutte le mattine dei giorni feriali, dalle 10
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Quando il cervello si ‘riprogramma’
- 5 Dicembre 2008
- 12:00 am
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