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Quando chiamare l’oculistica in tempi di Covid-19

La prevenzione è ancora più importante da quando le visite sono più rare. Ma attenzione. Ci sono dei trattamenti e dei sintomi che non vanno fatti aspettare.

Il primo fattore da non dimenticare, dice l’American Academy of Ophthalmology[1] è che il nuovo Coronavirus si trasmette attraverso gli occhi. Fondamentale, perciò, è lavarsi spesso le mani: mai toccarsi volto e occhi prima di averlo fatto. Anche gli occhiali, al posto delle lenti a contatto, possono portare un ulteriore livello di protezione. E, nel caso si vogliano usare le lenti a contatto, impiegare – come dice anche la Società Italiana di Oftalmologia – quelle usa e getta.

Se, però, la riduzione delle visite e dell’attività ordinaria si riduce per l’epidemia, esistono dei trattamenti e dei sintomi che non vanno fatti aspettare. La vista perduta, infatti, non si recupera.

Ecco quando andare/contattare il vostro oculista[2]

  • Per le iniezioni oculari nella terapia di degenerazione maculare o retinopatia diabetica
    • Sospendere questi trattamenti fa progredire le malattie
  • Quando si avvertono cambiamenti improvvisi alla vista
    • che si riduce, diventa sfocata, con macchie scure o ondulazioni o con riduzione del campo visivo
  • Quando aumentano le ‘mosche’ galleggianti
  • Quando sopraggiunge dolore all’occhio, mal di testa, occhio rosso, nausea e vomito

In questi casi non bisogna sottostimare i sintomi ma chiamare subito il proprio oftalmologo. Sarà lui a valutare la situazione e a consigliare l’azione migliore per proteggere la vista anche durante la pandemia di COVID-19.


[1] Coronavirus Guide for Eye Patients https://www.aao.org/eye-health/coronavirus

[2] Coronavirus eye safety https://www.aao.org/Assets/6d7c9a1a-9242-4326-a75d-9c6c9a827594/637208545943870000/coronavirus-and-your-eyes-pdf?inline=1

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