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Prevenzione: la migliore forma di investimento in sanità

Prevenzione: la migliore forma di investimento in sanità 

Mario Barbuto all’incontro con il Ministro della Salute: “Visite oculistiche e diagnosi precoci salvano la vista; la riabilitazione visiva permette di recuperare autonomia”.

Martedì 4 aprile, presso il Tempio di Adriano a Roma, si è tenuto l’evento “Professioni&Sanità” con la presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci e moltissimi rappresentanti delle professioni sanitarie italiane.   

Tra le misure ricordate dal Ministro ricorda gli 8,5 miliardi di euro stanziati fino al 2025 in legge di Bilancio, 120 milioni di euro stanziati per il piano di contrasto all’antibiotico resistenza e 50 milioni per recuperare in parte i ritardi diagnostici in oncologia dovuti alla pandemia. Schillaci ha anche rassicurato sul PNRR – “siamo nei tempi” -, anticipato che lo stop al vincolo di esclusività, ora fissato al 31 dicembre 2025, potrebbe essere reso strutturale; e annunciato che il primo giugno 2023 partirà l’aumento della tariffa oraria per il lavoro aggiuntivo, ma su base volontaria, per i lavoratori dell’emergenza urgenza, nell’ottica di contrastare il lavoro a gettone.

Foto della pagina Twitter @NomosCSP

Presente all’incontro anche Mario Barbuto, presidente IAPB Italia Onlus, il quale ha ribadito al Ministro l’importanza della prevenzione e della riabilitazione visive per proteggere la vista e attutire le pesanti ripercussioni sociali e personali dell’ipovisione o cecità.

“La prevenzione – ha detto Barbuto – è la migliore forma di investimento per la sanità e si ripaga molte volte. Le malattie che danneggiano irrimediabilmente la vista possono essere arginate se diagnosticate in tempo. Essendo, però, spesso asintomatiche, danneggiano i tessuti nervosi dell’occhio prima che la persona se ne accorga. Il danno alla vista conseguente è irreparabile e l’invecchiamento della popolazione fa sì che l’impatto sociale di ipovisione e cecità sia destinato a crescere progressivamente così come i costi per invalidità e mancati guadagni. Questo è il momento di fermare la crescita della cecità – ha sottolineato Barbuto – investendo sia in comunicazione e cultura della prevenzione sia in visite di medici oculistici: le uniche che possano garantire diagnosi precoci”.

“Anche la riabilitazione visiva è parte integrante della cura – ha aggiunto Barbuto-. Le persone che hanno perso tutta o parte la vista affrontano una grande limitazione della libertà e rischiano di depressione e isolamento, soprattutto se anziane. Il percorso riabilitativo, del quale il Polo Nazionale Ipovisione di IAPB Italia è un’eccellenza mondiale come attesta la duratura collaborazione con l’OMS, non può far recuperare la vista persa, ma permette di riconquistare ampi spazi di autonomia alla persona ipovedente”

“È essenziale – conclude Barbuto –  che il SSN torni ad investire nella salute visiva: l’oculistica non può essere considerata una disciplina elettiva. La vista è un dono troppo prezioso per la persona e per la società per non proteggerlo a dovere”.

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