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rapporto 2015 osservasalute

Prevenzione, l’Italia “Cenerentola” nei fondi

rapporto 2015 osservasalute
rapporto 2015 osservasalute
Migliorano gli stili di vita degli italiani, ma il faro della prevenzione non raggiunge la sua massima potenza: gli investimenti pubblici ad essa dedicati in sanità non bastano. È quanto emerge dal nuovo Rapporto Osservasalute (XIII edizione), presentato il 26 aprile 2016 presso il Policlinico A. Gemelli di Roma.

Certo, si fuma meno e si riduce la sedentarietà. Però nel complesso gli italiani risultano ancora poco attenti alla propria salute e non adottano le giuste strategie per evitare le malattie. Eppure l’aspettativa di vita, seppur in lieve flessione, è ragguardevole: 80,1 anni per gli uomini e 84,7 anni per le donne (2015).

Più sportivi, ma troppi in sovrappeso

Gli sportivi sono di più che in passato: la percentuale di quanti praticano attività sportiva in modo continuativo è passata dal 19,1% (2001) al 23% (2014). Quindi si è ridotta la sedentarietà: due anni fa i sedentari erano circa 23 milioni e 500 mila, pari al 39,9% degli italiani (che, comunque, non è poco).
Nella disamina degli stili di vita emergono, di contro, una riduzione nel consumo di almeno cinque porzioni al giorno di verdura, ortaggi e frutta (tra il 2005 e il 2014 si è passati dal 5,3% della popolazione al 4,9%). Invece mangiarne quotidianamente è fondamentale per la nostra salute almeno quanto lo è l’esercizio fisico giornaliero.

Gli italiani sono sempre più grassi: è aumentata la percentuale delle persone in sovrappeso (dal 33,9% al 36,2% tra il 2001 e il 2014), ma soprattutto è aumentata la quota degli obesi (8,5% versus 10,2%).

La prevenzione rischia di “affondare” con pochi fondi

La prevenzione è trascurata sul piano dei fondi pubblici: non solo il nostro Paese destina appena il 4,1% della spesa sanitaria totale alle attività di prevenzione (dati Ocse), ma – scrivono gli esperti dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e dell’Università Sapienza di Roma – “la prevenzione risulta la funzione più sacrificata anche a livello regionale, specie laddove vi è la pressione a ridurre i deficit di bilancio”.
Complessivamente un Rapporto Osservasalute 2015 con luci e ombre, come spesso avviene soprattutto nel nostro Paese, dove la disomogeneità pare essere la regola quando si tratta di sanità.

Italiani sempre più anziani

L’invecchiamento della popolazione italiana sembra essere senza freni. Oltre un italiano su cinque ha almeno 65 anni e aumentano i “giovani anziani” (nei primi dieci anni della terza età): sono oltre 6,5 milioni, pari al 10,7% dei residenti. In altri termini, oltre una persona su dieci in Italia ha un’età compresa tra i 65-74 anni. Ciò significa che sono più diffuse le malattie degenerative e le patologie croniche (comprese quelle oculari) . In conclusione, i controlli periodici e il corretto stile di vita sono i primi doveri di ogni cittadino sotto il profilo della salute.

– Leggi anche: “Difendere la salute dei nostri occhi”
– Link utile (esterno): “Campagna Nazionale Movimento e Peso”
– Fonte principale: Osservasalute

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