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Il Premio Nobel 2008 per la medicina Luc Montagnier

Prevenzione da Nobel

Il Premio Nobel 2008 per la medicina Luc Montagnier Prevenzione da Nobel Il Prof. Luc Montagnier è intervenuto ieri a Roma su radicali liberi, salute e stile di vita 27 agosto 2009 – I radicali liberi sono nemici giurati dell’organismo: contrastare lo stress ossidativo adottando un giusto stile di vita è essenziale per preservare una buona salute. È questo il senso generale dell’intervento tenuto ieri a Roma dal Premio Nobel per la medicina Luc Montagnier in apertura del congresso SFFR-Europe (organizzato dall’Università degli Studi Foro Italico). Il luminare francese – premiato lo scorso anno dall’Accademia Reale delle Scienze di Stoccolma per la scoperta del virus dell’Hiv –, nella sua relazione intitolata “Radicali liberi, salute e stile di vita: dai segnali cellulari alla prevenzione delle malattie”, non ha mancato di sottolineare l’enorme rilevanza delle malattie cronico-degenerative (come cancro, aterosclerosi e malattie cardiovascolari, Alzheimer, ecc). La scienza non ha ancora trovato risposta certa alla crescente incidenza di queste malattie (tra cui si annoverano patologie degenerative oculari). Anche se da un lato essa è un’inevitabile conseguenza dell’invecchiamento della popolazione, esistono vie per contrastarla e vivere in salute fino ai limiti geneticamente imposti alla nostra specie: “lo credo che questo sia possibile – ha affermato Montagnier – se il concetto di medicina preventiva entra nelle nostre menti e se noi agiamo in maniera conseguente”. Ma per essere efficace la medicina preventiva si deve basare su una ricerca che individui l’origine di queste malattie degenerative. Lo stress ossidativo sembra essere il comune denominatore che somma i fattori genetici, ambientali e legati allo stile di vita. Strettamente connesso ad esso ci sono le disfunzioni del sistema immunitario. Secondo Montagnier queste due linee di ricerca dovrebbero portare ad un’unica soluzione: ristabilire un normale equilibrio tra fattori ossidanti e antiossidanti, soprattutto mediante l’attenzione allo stile di vita, e ridurre il ruolo delle infezioni croniche sostenute da microorganismi. Dal canto suo l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus ha ripetutamente sottolineato che, per contrastare l’azione ossidante dei radicali liberi (che provocano un invecchiamento dei tessuti), bisogna assumere sia vitamine che acidi grassi (omega-3 e omega-6, presenti soprattutto nel mondo ittico). Seguire una dieta ricca di frutta, pesce, noci e verdura (particolarmente quelle a foglia verde) fa bene alla vista: aiuta, ad esempio, a prevenire una malattia oculare molto diffusa, che può colpire dopo i 50 anni: la degenerazione maculare senile (indicata con l’acronimo di AMD, la cui forma più comune – detta secca – è attualmente incurabile). Un’altra azione preziosa è svolta dalla luteina e dalla zeaxantina, due carotenoidi (derivati della vitamina A), la cui presenza a livello oculare svolge una funzione protettiva fondamentale: la retina diventa più resistente agli effetti nocivi dei raggi ultravioletti presenti nella luce solare (in virtù dei pigmenti maculari). Infatti, i fotoni – anche se essenziali per lo sviluppo dell’organismo e per la visione – possono essere molto nocivi soprattutto se dotati di molta energia (raggi ultravioletti o frequenze superiori). Un’altra abitudine salutare è quella di mettere occhiali scuri con filtri a norma di legge soprattutto in condizioni di elevata luminosità (ad esempio al mare o sui campi da sci): consentono di preservare maggiormente la funzionalità della macula, la zona centrale più sensibile della retina. Infine, è consigliabile smettere di fumare: l’impiego del tabacco può nuocere gravemente anche alla vista.

Fonti notizia: Università degli Studi di Roma “Foro Italico”, IAPB Italia onlus.

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