Più sanità elettronica per risparmiare Il Ministro della Salute Lorenzin: Italia in ritardo rispetto al resto d’Europa e agli Usa 27 maggio 2014 – Sette miliardi di euro: sarebbe questo il risparmio stimato per il Servizio Sanitario Nazionale italiano se fossero attuati tutti i progetti della sanità digitale, dalle ricette elettroniche alle nuove tecnologie che consentono di ridurre gli accessi agli ospedali. È quanto è stato sostenuto oggi a Roma, presso il Forum della Pubblica Amministrazione, dov’è intervenuto anche il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “Sul fronte della sanità digitale siamo assolutamente in ritardo rispetto a Europa e Usa, ma molto è stato fatto considerando il punto di partenza. Uno dei problemi per la sanità elettronica è – ha sottolineato la titolare del Dicastero – che, come avviene per la sanità italiana in generale, abbiamo una situazione che nelle regioni è a macchia di leopardo”. A essere carente, secondo il Ministro, è principalmente il conseguimento dell’uniformità di procedure elettroniche a livello regionale per consentire la condivisione tra strutture sanitarie diverse . Insomma, il sistema sanitario italiano non solo non ha raggiunto uno standard omogeneo, ma sfrutta troppo poco la rete (nel senso che le strutture sanitarie non comunicano sufficientemente tra loro). Nel corso del Forum è stato presentato lo studio condotto su 560 strutture sanitarie valutate con il metodo internazionale “Emram” (Electronical medical record adoption model), dal quale si evince come nella nostra Penisola non sia stato ancora raggiunto il livello massimo di digitalizzazione: sette strutture su dieci si limitano a immettere i dati nel sistema digitale senza tuttavia portare avanti il processo.
Fonte principale: pubblicaamministrazione.net (Forum PA)