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Più prevenzione, meno cecità con EFAB e IAPB

Più prevenzione della cecità, migliore salute pubblica Presentato il 20 settembre a Roma un nuovo Rapporto: combattendo le malattie oculari ci sono evidenti benefìci per la popolazione e per le casse dello Stato Con maggiori interventi di prevenzione della cecità in Italia si risparmierebbero fino a 1,2 miliardi di euro l’anno: è quanto si legge in un nuovo rapporto presentato il 20 settembre a Roma dal Forum europeo contro la cecità (EFAB) e dall’Agenzia internazionale per laConvegno sulla prevenzione della cecità e i suoi vantaggi socio-economici organizzato da EFAB e IAPB Italia onlus (Roma, 20 settembre 2013) prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus. Nello studio sono stati analizzati l’impatto e gli oneri economici, sia sul sistema sanitario che sulla società italiana, della cecità e di quattro importanti patologie oculari: cataratta, retinopatia diabetica, glaucoma e maculopatia senile essudativa (AMD umida). Alla tavola rotonda hanno partecipato parlamentari italiani ed europei e professionisti nel campo della salute visiva. Lo studio effettuato da Deloitte Access Economics ha dimostrato che la stima dei costi economici annuali della cecità in Italia si aggira attorno a poco più di 2 miliardi di euro, di cui il 68% sono ascrivibili alle cure informali fornite ai non vedenti. Ian Banks, Presidente di EFAB“In Europa il 50% dei casi di cecità sono evitabili e la prevenzione è riconosciuta come l’intervento sanitario più efficace dal punto di vista economico”, ha dichiarato il professore Ian Banks, Presidente del Forum europeo contro la cecità. “EFAB ritiene che gli oneri della cecità prevenibile potrebbero essere ridotti aumentando la consapevolezza dei pazienti e dei professionisti sanitari sulla cecità prevenibile e le modalità per mantenere una buona vista, e promuovendo la diffusione di screening , diagnosi precoce, cura e trattamento adeguati, come dimostrano i risultati di questo report”. Con l’ulteriore invecchiamento della popolazione italiana di prevede che l’impatto della perdita della vista crescerà notevolmente in futuro. Oltre al considerevole peso economico sulla società, la cecità impone anche limitazioni fisiche, sociali, finanziarie e di qualità della vita alle persone direttamente interessate, ai loro assistenti, alle loro famiglie e ai loro amici. Da sinistra il Vicepresidente della IAPB Italia onlus Michele Corcio e il Presidente Giuseppe Castronovo“La perdita della vista in un individuo provoca sofferenza e una riduzione della qualità della vita a causa della disabilità e del danno visivo”, ha affermato l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus. “Lo studio dimostra che prevenire la cecità è un dovere sociale ed è anche economicamente conveniente per i sistemi sanitari perché riduce considerevolmente i costi della cecità stessa. I programmi di prevenzione che mirano a far conoscere le patologie e ad avere un rapido accesso alle cure sono essenziali per tutti. Un migliore accesso ai servizi di riabilitazione visiva è, comunque, importante per consentire una maggiore autonomia degli ipovedenti”. Si può concludere, in base al rapporto, che investendo in interventi precoci e più mirati la popolazione diventi più sana, il che potrebbe significare una spesa sanitaria più sostenibile per i governi. Pertanto la prevenzione e il trattamento della perdita della vista dovrebbero essere una priorità pubblica, affinché i contribuenti abbiano minori perdite di produttività e una vita lavorativa più lunga, con una diminuzione dei costi e degli oneri per chi assiste i malati a livello informale nonché un miglioramento del benessere e una riduzione dei costi per le persone malate.

Pagina pubblicata il 20 settembre 2013

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