L’evoluzione della forma umida della degenerazione maculare legata all’età può essere rallentata assumendo più acidi grassi
18 giugno 2014 – Gli omega-3 possono aiutare a proteggere la retina non solo se si ha la forma secca di AMD – più comune e meno grave –, ma anche quella umida (forma essudativa della degenerazione maculare legata all’età, che può colpire dopo i 55 anni, ad evoluzione più rapida). A sostenerlo è un’équipe internazionale di ricercatori che ha appena pubblicato uno studio su PNAS .
L’importanza della dieta “arricchita”
Mangiare molto pesce potrebbe non bastare; quindi, si sta cercando – attraverso complementi alimentari specifici – di proteggere dalla distruzione la macula, la zona centrale della retina. Lo studio è stato condotto su cavie di laboratorio: è stato dimostrato che l’assunzione di quegli acidi grassi ha davvero un effetto di contrasto dell’AMD, contenendone lo sviluppo o facendo regredire i vasi retinici dannosi appena formati.
L’AMD umida indotta sperimentalmente
I ricercatori hanno provocato sperimentalmente nei topi la forma più grave di AMD. Poi hanno constatato gli effetti sulle loro retine confrontando tre gruppi: un primo gruppo a cui non era stato somministrato nulla, un secondo che era stato alimentato per due settimane con omega-3 e un terzo nutrito per lo stesso periodo con omega-6.
Effetti protettivi inequivocabili degli omega-3
Gli effetti protettivi sono evidenti: secondo l’équipe – composta da ricercatori della Harvard Medical School (Usa) della Yamaguchi University (Giappone) e tedeschi (Centro di Medicina Molecolare Max Delbrück) – l’incidenza delle lesioni indotte sperimentalmente dopo una settimana era solo del 30% nei topi a cui erano stati somministrati gli omega-3 e del 58% quelli che avevano preso omega-6. Insomma, questi ultimi sembrerebbero avere effetti protettivi dimezzati rispetto ai primi.
In attesa di ulteriori esperimenti
In conclusione, secondo questa ricerca se gli omega-3 vengono assunti in buone quantità si rallenta l’evoluzione della degenerazione maculare legata all’età nella sua forma più grave. Ulteriori test andranno tuttavia effettuati anche sugli esseri umani. In ogni caso, per cercare di arrestare l’evoluzione dell’AMD umida allo stato attuale si praticano il più delle volte iniezioni nel bulbo oculare (intravitreali di anti-VEGF).
Fonti: PNAS , Massachusetts Eye and Ear Infirmary