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Bandiere Ue

Più diritti per le cure in altri Paesi Ue

Bandiere UePiù diritti per le cure in altri Paesi Ue Approvata dal Parlamento europeo la direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera 19 gennaio 2011 – Spazio ai diritti dei pazienti se ci si cura negli altri Paesi Ue. È stata approvata prima dal Parlamento europeo e poi dal Consiglio dell’Unione europea la direttiva sull’assistenza sanitaria transfrontaliera. Una volta recepita dalle singole nazioni entro i prossimi trenta mesi sarà più facile, ad esempio, farsi operare di cataratta da uno specialista in Spagna ed essere poi rimborsati dal Sistema sanitario del proprio Paese di provenienza. Un secondo esempio è quello di un tedesco anziano ammalato di diabete (con annessi rischi di retinopatia ): portando con sé in Italia le apposite prescrizioni, potrà ottenere dal farmacista di turno i medicinali per cui vige l’obbligo di ricetta. “I pazienti che si recano in un altro paese dell’Unione europea per cure mediche – spiega il sito ufficiale dell’Ue – avranno diritto allo stesso trattamento dei cittadini del Paese in cui ricevono le cure. Questa nuova legge andrà a vantaggio dei pazienti dell’Ue anche sotto diversi altri aspetti. Essa renderà più facile per le autorità sanitarie nazionali collaborare e scambiare informazioni sugli standard qualitativi e di sicurezza applicabili all’assistenza sanitaria”. Comunque i pazienti hanno il diritto di “accedere a un trattamento medico sicuro e di buona qualità e di venire rimborsati”.Tessera sanitaria: va sempre portata con sé anche quando si viaggia all'estero Questa normativa, prosegue la

Fonte ufficiale, “aiuterà i pazienti che hanno bisogno di un trattamento specializzato, ad esempio quelli che cercano una diagnosi o il trattamento per una malattia rara”. Fino ad oggi, tuttavia, i pazienti hanno preferito ricevere un’assistenza sanitaria nel loro proprio Paese: la domanda di assistenza sanitaria transfrontaliera rappresenta soltanto l’1% della spesa pubblica per la sanità. Quando ci si reca all’estero è, comunque, sempre opportuno portare con sé la Tessera Sanitaria rilasciata dal proprio Sistema Sanitario Nazionale. Operazione chirurgica di catarattaUna delle novità di maggior rilievo è che, “nei casi che non richiedono un ricovero ospedaliero i pazienti potranno chiedere assistenza sanitaria all’estero senza dover ottenere previamente un’autorizzazione o espletare formalità e potranno chiedere il rimborso dei costi una volta ritornati a casa. La direttiva riguarda non soltanto i prestatori pubblici di cure, ma anche quelli privati”. I richiedenti riceveranno quale rimborso lo stesso importo che avrebbero ricevuto nel loro Paese per lo stesso tipo di cure. Le autorità nazionali potrebbero però introdurre un sistema di “autorizzazione previa” in tre casi: 1) per le cure che comportano un ricovero ospedaliero di almeno una notte; 2) per un’assistenza sanitaria altamente specializzata e costosa; 3) in casi gravi e specifici correlati alla qualità o alla sicurezza delle cure prestate all’estero. Tuttavia, “se un trattamento non è disponibile in uno Stato membro le autorità sanitarie nazionali non possono rifiutare l’autorizzazione”. In tal caso, precisa ancora la

Fonte ufficiale dell’Unione, “i pazienti però riceveranno il rimborso per tale trattamento a patto che esso corrisponda al ‘pacchetto’ nazionale di prestazioni sanitarie”. Infine l’Unione europea ricorda che: – una prescrizione rilasciata in un Paese dell’Ue sarà riconosciuta nello Stato di residenza del paziente e viceversa. Ciò assicura che l’assistenza sanitaria fornita in un altro paese dell’Ue abbia un proseguimento adeguato quando il paziente ritorna a casa; – il paziente ha il diritto di ottenere il medicinale prescritto sulla ricetta a patto che tale medicinale sia autorizzato per la vendita e disponibile nel Paese in cui il paziente desidera ricevere il prodotto; – le prescrizioni dovrebbero già essere riconosciute, in linea di principio, su scala Ue. Nella pratica, però, ciò non avviene sempre: questa nuova direttiva darà ai farmacisti gli strumenti necessari per capire le prescrizioni transfrontaliere, in modo da meglio identificare il medicinale prescritto, i medici e i pazienti in questione.

Fonti: Europa.eu , Consilium . Ultimo aggiornamento di questa pagina: 11 aprile 2011.

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