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Attività nella corteccia cerebrale prima e dopo l'addestramento visivo (Foto: F. Scharnowski)

Più controllo cerebrale, migliore sensibilità al contrasto

Attività nella corteccia cerebrale prima e dopo l'addestramento visivo (Foto: F. Scharnowski)Più controllo cerebrale, migliore sensibilità al contrasto Ci si può addestrare a percepire meglio le variazioni di tonalità mediante appositi esercizi 5 dicembre 2012 – Se aumenta il controllo della propria mente può migliorare anche la sensibilità al contrasto. Le persone colpite, ad esempio, da ictus potrebbero migliorare le proprie prestazioni cognitive attraverso il cosiddetto “neurofeedback”: siOttotipo per valutare la sensibilità al contrasto allenano ad ottenere determinate risposte sulla base dei dati visualizzati dalla strumentazione che monitora l’attività cerebrale. Facendo ricorso alla risonanza magnetica funzionale, che consente di visualizzare l’afflusso di sangue al cervello, si può capire in quali aree si concentri l’attività mentale. I volontari, durante l’addestramento, hanno potuto seguire in diretta la propria stessa attività cerebrale su un monitor. Dopodiché è stato chiesto loro di rilevare dei minimi cambiamenti di contrasto in un’immagine. Quindi si è visto che coloro che avevano praticato un addestramento mentale ottenevano un punteggio più alto. Lo studio, basato su esercizi specifici, è stato condotto presso l’Università della California. “Abbiamo dimostrato – ha affermato il direttore della ricerca, Frank Scharnowski, che lavora all’Università di Ginevra – che possiamo addestrare le persone a manipolare la propria attività cerebrale e migliorare la loro sensibilità visiva [al contrasto] senza chirurgia e senza farmaci”.

Fonte: Wellcome Trust

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