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Per la sanità ci si affida di più al pubblico

Per la sanità ci si affida di più al pubblico Il 35% degli italiani ha accettato liste di attesa più lunghe, il 40% tra gli anziani 22 dicembre 2009 – Nell’ultimo anno il 35% degli italiani si è rivolto alle strutture sanitarie pubbliche, accettando liste di attesa più lunghe, per ottenere prestazioni (analisi, visite mediche, cure) che, in altri tempi, avrebbero acquistato direttamente da strutture private. Lo assicura il Censis, che spiega: “La percentuale sale al 40% tra gli anziani, al 41% tra i residenti nelle regioni del Centro, ad oltre il 47% tra i soggetti meno istruiti, senza titolo di studio o con la sola licenza elementare“. Gli effetti della crisi sulla spesa per la salute si sono manifestati nella tendenza a ricorrere, più che nel passato, alla sanità pubblica. Secondo l’indagine del Forum per la Ricerca Biomedica e del Centro Studi Investimenti Sociali, nell’anno della crisi quasi il 18% degli italiani ha rinunciato a una o più prestazioni sanitarie (visite specialistiche, cure odontoiatriche, ecc.) per motivi economici. Il dato sale a circa il 21% tra i residenti nelle regioni del Centro, al 23,5% nel Sud, al 24,2% tra i 45-64enni, al 27,2% nelle grandi città, al 31% tra i possessori di titoli di studio più bassi. “Si può prevedere – scrive il Censis – che la domanda di prestazioni sanitarie pubbliche sia destinata ad aumentare anche nell’anno nuovo. Rendere più efficiente la sanità pubblica, tagliando sprechi e sovrapposizioni, diventa quindi una priorità ineludibile per il 2010, perché ormai per molte Regioni è troppo alto il rischio di non riuscire più a finanziare la spesa per la sanità”. Si tratta di un’esigenza sottolineata ripetutamente anche dal Ministro della Salute Ferruccio Fazio. L’affollamento delle strutture pubbliche può determinare, ovviamente, anche un allungamento delle liste di attesa.

Fonte: Censis

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