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OMS, prevenire le malattie non trasmissibili

Migliori stili di vita e interventi più incisivi. Dal 21 al 26 maggio 194 Paesi hanno fatto il punto a Ginevra alla 71ª Assemblea mondiale

oncocercosi-cieco_accompagnato-statue_oms-web.jpgStop alle malattie contagiose e un miglior controllo delle patologie non trasmissibili (puntando a stili di vita più sani). Sono due priorità dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): dal 21 al 26 maggio 2018 delegazioni di 194 Paesi si sono incontrate a Ginevra per la sua 71ª Assemblea mondiale. Nella città Svizzera si è discusso del futuro dell’assistenza sanitaria planetaria definendo un piano quinquennale.

Migliori stili di vita, meno malattie croniche

Ogni anno nel mondo le malattie croniche non trasmissibili causano circa 15 milioni di decessi di persone d’età compresa tra i 30 e i 70 anni. Secondo l’OMS in buona misura ciò può essere evitato agendo su quattro principali fattori di rischio: il consumo di tabacco, l’abuso di alcol, diete non salutari e inattività fisica. Una miglior prevenzione deve andare di pari passo con una maggiore disponibilità di trattamenti contro il diabete, i tumori, le patologie cardiovascolari, patologie respiratorie croniche e malattie mentali.

Nei documenti del lavori di Ginevra si legge che:

L’OMS solleciterà i Paesi a ridurre il consumo di sale e zucchero; bandire i grassi trans artificiali e ridurre gli antibiotici negli alimenti; riformulare i prodotti [alimentari] per renderli compatibili con una dieta sana; ridurre il consumo di tabacco e l’abuso di alcol; bloccare il marketing rivolto ai bambini di cibi e bevande non salutari; ridurre la prevalenza dell’inattività fisica.

La salute, un diritto di tutti

Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore dell’OMS
Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore dell’OMS
“Troppe persone muoiono per malattie prevenibili, troppi finiscono in povertà per pagarsi personalmente le cure – ha affermato il Direttore dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus – e troppe persone non riescono a usufruire dei servizi sanitari di cui hanno bisogno. Ciò è inaccettabile”. “Stiamo trasformando il nostro metodo di lavoro in funzione di una visione di un mondo in cui la salute sia un diritto di tutti”.

Il programma di lavoro OMS si è concentrato su tre obiettivi affinché:

  • un miliardo di persone in più possa beneficiare di una copertura sanitaria universale;
  • un altro miliardo di persone sia protetto dalle emergenze sanitarie;
  • un miliardo di persone in più possa godere di una salute migliore e di un maggiore benessere.

Debellare le malattie contagiose ad alto impatto

oms-assemblea_generale_foto-archivio-web.jpgSi mira, entro il 2030, a “fermare le epidemie” (salvando intanto entro il 2023 ben 29 milioni di vite). Un obiettivo ideale che richiede uno sforzo extra, spingendo l’acceleratore sulla prevenzione, controllando o debellando le malattie contagiose (come tubercolosi, HIV, malaria, epatite virale, malattie tropicali dimenticate). Al fine di operare questo cambio di paradigma, l’OMS “aumenterà gli sforzi per raggiungere le popolazioni più vulnerabili” e mirerà a “interventi strategici ad alto impatto”.

Si intende, tra l’altro, “non lasciare indietro nessun bambino, persino nelle zone più remote e inaccessibili”. Eradicare la poliomelite e bloccare la filaria di Medina ovvero il verme di Guinea (Dracunculus medinensis) – un endoparassita che provoca una malattia chiamata dracunculosi – restano tra le priorità fondamentali dell’Agenzia ONU che si occupa di salute.

Fonti: WHO (1), WHO (2)

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