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Oms, dimezzata la mortalità infantile mondiale

Oms, dimezzata la mortalità infantile mondiale Pubblicato il rapporto statistico 2015: occorre aumentare l’accesso all’acqua potabile e controllare le malattie non trasmissibili 14 maggio 2015 – Si può trarre un respiro di sollievo: la mortalità infantile è dimezzata nel mondo tra il 1990 e il 2013. Lo si legge nel nuovo Rapporto statistico pubblicato il 13 maggio dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che tuttavia si dichiara soddisfatta solo a metà. L’obiettivo, se pur importante, non è infatti ancora stato raggiunto: si vuole rendere ancora più sicura la vita dei neonati. “I maggiori ‘killer’ dei bambini con meno di 5 anni – scrive l’Oms – sono attualmente le complicazioni delle nascite pretermine, la polmonite, l’asfissia infantile e la diarrea”. In ogni caso, prosegue l’Oms, con gli attuali trend si raggiungeranno diversi obiettivi entro la fine del 2015: 1) un accesso sicuro all’acqua potabile (fondamentale anche per prevenire il tracoma , una malattia oculare tropicale prevenibile); 2) controllo della tubercolosi; 3) riduzione della diffusione della malaria; 4) controllo dell’Aids. Entro la fine di quest’anno, promette l’Agenzia Onu per la salute, si faranno anche ulteriori progressi nella direzione di una riduzione della malnutrizione infantile (vedi xeroftalmia) e sarà migliorato l’accesso ai servizi igienici e all’assistenza medico-infermieristica. Il mondo, nonostante tutto, appare ancora iniquo: “Circa un miliardo di persone – ricorda l’Oms – non ha alcun accesso a servizi igienico-sanitari di base”. Pertanto, la “mancanza di servizi igienici mette queste persone ad alto rischio di malattie diarroiche (compreso il colera), di tracoma ed epatite”. Ecco alcuni dei fatti citati nel World Health Statistics 2015 (Oms): – l’aspettativa di vita alla nascita è aumentata, sia per gli uomini che per le donne, di 6 anni dal 1990; – due terzi dei decessi nel mondo sono dovuti a malattie non trasmissibili; – in alcuni Paesi più di un terzo delle nascite avviene con parto cesareo; – oltre un terzo dei maschi adulti ancora fuma tabacco; – solo un bambino africano su tre con sospetta polmonite viene curato con antibiotici; – il 15% delle donne nel mondo è obeso; – un quarto degli uomini soffre di pressione alta (vedi retinopatia ipertensiva); – in alcuni Paesi meno del 5% della spesa governativa è destinato alla salute. A settembre 2015 verranno stabiliti, presso la sede delle Nazioni Unite di New York, i nuovi obiettivi da perseguire entro il 2030. Oltre a raggiungere gli obiettivi fissati in precedenza, sarà fondamentale – annuncia l’Oms – “affrontare sfide emergenti, tra cui l’impatto sempre più grande delle malattie non trasmissibili, quali il diabete [vedi retinopatia diabetica, ndr] e delle patologie cardiache, nonché i mutevoli fattori sociali e ambientali che incidono sulla salute”.

Fonte: Oms

Ultima modifica: 15 maggio 2015

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