Olio di pesce contro la degenerazione maculare senile Secondo uno studio britannico può proteggere la vista
19 agosto 2008 – L’olio di pesce può
ridurre la probabilità di ammalarsi di degenerazione maculare senile (AMD), la
principale causa di cecità e ipovisione in Occidente e la terza a livello
mondiale. Un nuovo studio pubblicato questo mese dall’American Journal of
Clinical Nutrition conferma che lo
stile di vita – a partire dalla dieta – è importante per prevenire una malattia
che, colpendo il centro della retina responsabile della visione frontale
(macula), è fortemente invalidante.
Secondo
questo studio britannico – finanziato principalmente dalla Commissione europea –
chi assume olio di pesce almeno una volta alla settimana ha il 50% di
probabilità in meno di contrarre la forma umida dell’AMD, quella meno comune
(circa il 15% dei casi) ma più pericolosa, rispetto a chi l’assume
saltuariamente. Infatti questa malattia della retina, se non curata
tempestivamente, può provocare cecità: nel centro del campo visivo si verifica una distorsione del campo visivo che può degenerare in veri e propri buchi al centro del campo visivo (vedi test di Amsler).
“Questo
è il primo studio – sostiene Astrid Fletcher, professoressa di Epidemiologia
alla London School of Hygiene & Tropical Medicine – in cui gli europei
dimostrano un beneficio sull’AMD umida che deriva dall’assunzione di olio di pesce,
in linea con i risultati ottenuti negli Usa e in Australia”. La docente
conclude mettendo in evidenza che si ottengono benefici con una dieta
contenente, ad esempio, il salmone, il tonno o lo sgombro (che contengono acidi
grassi polinsaturi chiamati omega 3).
perché il
pesce possa mantenere inalterate le sue proprietà benefiche, è opportuno
cucinarlo al forno, in umido o alla
griglia. Altre
Fonti di omega 3 sono i cereali, le noci, i legumi e
l’olio di lino. Un’efficace attività di
prevenzione deve comunque concentrarsi innanzitutto su una dieta equilibrata e
uno stile di vita corretto, a partire dall’eliminazione dei fattori di rischio
(principalmente fumo, obesità e assenza di esercizio fisico).
La società
occidentale è maggiormente esposta a varie malattie rispetto alle popolazioni
orientali: il consumo di pesce due-tre volte alla settimana è quindi
fondamentale. “I composti
farmacologici a base di omega 3 – scrive la dott.ssa Alessandra Mallarino –
possono rappresentare un aiuto soprattutto nei casi in cui l’alimentazione è
particolarmente deficitaria, ma in linea di massima è possibile dire che,
attraverso una dieta di tipo mediterraneo, caratterizzata dalla presenza di
frutta, verdura, pesce, olio extravergine di oliva ecc., la
Fonte di vitamine,
sali minerali, proteine nobili e ovviamente omega 3 è assicurata”. Tuttavia
questo studio britannico non si è concentrato sugli effetti dei complementi
alimentari.
Fonti: Eurekalert, Benessere.