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Occhio secco, impatto sulla lettura degli anziani

Occhio secco, impatto sulla lettura degli anziani Negli Usa ne soffre il 17% delle donne e l’11% degli uomini: incide sulla loro qualità della vita 15 maggio 2014 – L’occhio secco può provocare fastidi tali che gli anziani rinunciano a leggere il giornale. È la conclusione a cui è pervenuto un nuovo studio condotto su un campione di 1981 persone d’età compresa tra i 65 e gli 84 anni, condotto presso la Johns Hopkins University di Baltimora (Usa), basato a sua volta su dati raccolti durante una precedente ricerca ( Salisbury Eye Evaluation ). I ricercatori sostengono che l’occhio secco non incida significativamente sulla lettura degli anziani, ma è più che altro associato a disturbi riferiti dai soggetti esaminati. In ogni caso, esiste anche un test oggettivo (test di Schirmer) che consente di quantificare la lacrimazione. Solo negli Stati Uniti ne soffre il 17% delle donne e l’11% degli uomini, peggiorando la loro qualità della vita. La prevalenza dei sintomi della sindrome dell’occhio secco aumenta però con l’età: dopo gli 80 anni colpisce l’80% della popolazione. Anche nel caso in cui si soffra di occhio secco è consigliabile sottoporsi a una visita oculistica. Si può sempre fare ricorso a lacrime artificiali o a umettanti oculari, ripristinando così un adeguato film lacrimale. Infatti, la superficie oculare (cornea) non deve mai essere troppo secca perché rappresenta la prima barriera dell’occhio agli agenti esterni potenzialmente nocivi (batteri, polveri, pollini, ecc.).

Fonte principale: British Journal of Ophthalmology

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