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Nuovo “occhio elettronico” per disabili visivi

Nuovo “occhio elettronico” per disabili
visivi
ù un apparecchio in grado di leggere, di riconoscere immagini e colori

12 giugno 2008 Dare
voce ai testi stampati grazie a un apparecchio dotato di sintesi vocale. Si
tratta, in sostanza, di una sorta di “occhio elettronico” esterno, un sofisticato scanner
parlante multifunzione ad uso dei disabili visivi. Il dispositivo – che esiste anche in versione
portatile – ha preso corpo grazie a una collaborazione tra pubblico (Università
di Tor Vergata di Roma) e una società capitolina, grazie al progetto
“Incubatore d’Impresa” e il sostegno dell’allora Ministero
delle Attività
Produttive.

Questo nuovo apparecchio può aiutare i ciechi e gli
ipovedenti a riconoscere gli oggetti, traducendo in parole le tonalità dei colori, ma anche “raccontando” quale sia il livello di luminosità degli
ambienti. Inoltre consente di creare un database: gli oggetti possono essere
riconosciuti elettronicamente a distanza di tempo. Si può utilizzare
anche con un computer fisso (dotato di porta Usb): è sufficiente posizionare la videocamera
sugli oggetti e premere un pulsante per ricevere la descrizione vocale dei
testi, dei colori, della luminosità e della presenza di disegni.

La videocamera è fatta in modo da valorizzare
l’esperienza tattile dell’utente per ottenere un facile posizionamento anche
sugli oggetti più complicati (bottiglie, scatole, confezioni, biglietti piccoli
e grandi), dove l’utilizzo di uno scanner è difficoltoso se non impossibile. La
versione completa, infine, è dotata di un lettore mp3 integrato ed è in grado di
memorizzare le immagini e i testi per rileggerli successivamente; integra un
registratore di messaggi sintetizzati e un’agenda vocale che permette di
memorizzare i propri appuntamenti anche se non si può scrivere.

Fonti: Università di Tor Vergata, B-Eye.

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