Una metanalisi su oltre 160mila persone: in assenza di un’adeguata esposizione alla luce, potrebbe svilupparsi più facilmente il comune difetto rifrattivo
Le ricerche genetiche nel campo oculistico hanno fatto un altro importante balzo avanti. Un vasto gruppo internazionale di ricercatori è riuscito a individuare 161 geni che favoriscono un difetto tanto comune quanto la miopia, che può favorire il distacco di retina il quale arriva – nei casi più gravi – a causare la perdita della vista. Questi ultimi casi sono in crescita perché la miopia è in forte aumento a livello mondiale. [[E’ miope il 28,3% della popolazione mondiale (2010), con un trend in ascesa: se nel 2020 si prevede che lo sarà oltre un terzo degli abitanti del nostro Pianeta (33,7%), per il 2050 si stima che sarà miope circa la metà della popolazione mondiale (Fonte: Holden BA, Fricke TR, Wilson DA et al., “Global prevalence of Myopia and High Myopia and temporal trends from 2000 through 2050”, Ophthalmology Vol 123, Number 5 May 2016).]]
Lo studio, diretto da un gruppo di olandesi, è stato pubblicato su Nature Genetics e ha coinvolto oltre 160mila partecipanti. I nuovi geni identificati riguardano i meccanismi che controllano la fisiologia e la morfologia oculare a molti livelli: si va della trasmissione dei segnali retinici per arrivare alla formazione dei nuovi vasi, passando per la morfologia del bulbo oculare (che nei miopi è più lungo della norma). Il lavoro scientifico è estremamente dettagliato, complesso e rigoroso.
Secondo i ricercatori le nuove scoperte genetiche – effettuate anche usando potenti software – depongono a favore dell’idea che i vizi refrattivi siano provocati da alterazioni della cascata molecolare “innescata” dalla luce. Ciò significa che chi – soprattutto da piccolo – non resta esposto adeguatamente alla luce (naturale) può correre maggiori rischi di sviluppare la miopia. Ora sono più chiari i fondamenti genetici di ciò che si era già compreso su altre basi.
Fonti: Nature Genetics, Johannes Gutenberg Universitaet Mainz