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Miopia, incremento da follia

Una ricerca la mette in relazione almeno in parte col tempo trascorso a leggere da vicino soprattutto durante l’infanzia

montatura_occhiali-controluce-400pixel.jpgSempre più miopi sono tra noi e, secondo le proiezioni, aumenteranno sempre più. Attualmente si stima che lo sia un italiano su quattro, pari a circa 15 milioni di persone. Tuttavia in certe zone dell’Asia, specialmente nel Sud-Est, si raggiungono punte dell’80% di miopi. Se nel 2010 quasi il 28% delle persone avevano la “vista corta”, attorno alla metà di questo secolo si prevede che l’avrà una persona su due.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da tempo lanciato l’allarme sul fenomeno non perché il comune vizio refrattivo rappresenti di solito un problema, ma perché la miopia elevata è uno dei fattori di rischio del distacco di retina (che può causare, nei casi più gravi, la cecità).

L’Accademia Americana di Oftalmologia (AAO) spiega:

Un nuovo studio pubblicato su Ophthalmology [[Ku PW, Steptoe A, Lai YJ, Hu HY, Chu D, Yen YF, Liao Y, Chen LJ, “The Associations between Near Visual Activity and Incident Myopia in Children: A Nationwide 4-Year Follow-up Study”, Ophthalmology, 2018 Jun 19, pii: S0161-6420(17)33464-4, doi: 10.1016/j.ophtha.2018.05.010 (Epub ahead of print)]], la rivista dell’American Academy of Ophthalmology, offre ulteriori prove del fatto che, almeno parte, l’aumento mondiale della miopia sia correlato con le attività di lavoro da vicino, non solo agli schermi ma anche ai libri tradizionali. E che trascorrere del tempo all’aria aperta, specialmente nella prima infanzia, possa rallentarne la progressione. Non è chiaro se l’aumento della miopia sia dovuto all’uso continuo dei telefoni [cellulari] oppure alla luce che interagisce con i nostri ritmi circadiani e influenza lo sviluppo oculare oppure a nessuna delle [ipotesi] precedenti.

Cosa dice la ricerca

I ricercatori di Taiwan concludono che l’aumento dell’incidenza della miopia “potrebbe essere dovuto a una maggiore attività visiva da vicino o a un diminuito tempo trascorso fuori casa”.

bambini_aria2b24-092e6-photospipbf0b40bd078aa9f714f0c97386c8858f.jpgComplessivamente sono stati studiati 1958 bambini dai 7 ai 12 anni (tra il 2009 e il 2013), considerando il tempo trascorso quotidianamente seduti in attività quali la lettura, l’uso del computer (per giocare o fare ricerche su internet) e frequentare un tipo di scuola particolarmente impegnativa al fine di preparare gli esami.

Come vederci più lungo

Si può prevenire la miopia? Si può, però solo in parte [[In realtà non c’è unanime consenso nel mondo oculistico su questo punto]]. Infatti c’è familiarità, dunque ci sono aspetti genetici immodificabili [[Due genitori miopi hanno più probabilità che anche i loro figli lo siano]], ma c’è uno stile di vita che può favorirla o meno.

Stare “incollati” a uno schermo molte ore al giorno – come avviene sempre più spesso nei Paesi sviluppati – non è propriamente un’attività “naturale”, tanto che la legge italiana prevede, durante il lavoro, pause regolari di un quarto d’ora ogni due ore proprio per riposare la vista. Infatti mettere a fuoco da vicino implica uno sforzo di accomodazione che, al contrario, non c’è se si guarda lontano [[E’ buona norma guardare oltre i sei metri quando si è in pausa e non usare smodatamente un altro schermo]].

Dove far giocare i propri figli?

bambini-in-giardino-con-adulto-e-passeggino-web.jpgChi avesse bambini piccoli è tenuto a sapere che il classico buon senso si è rivelato, riguardo agli stili di vita, più sensato del previsto. In particolare, trascorrere parecchio tempo all’aria aperta e alla luce durante l’infanzia può contribuire a prevenire la miopia o almeno a ridurne la progressione [[chi lo fa potrebbe non diventare miope ma non è assolutamente detto l’inverso, ossia che chi pratica uno stile di vita sano non lo diventerà. Comunque, si è visto che da bambini l’esposizione alla luce solare per almeno 45 minuti al giorno può contribuire a ridurre l’aumento della miopia. La luce solare stimola infatti zone specifiche della retina e aiuta a contenere l’allungamento del bulbo oculare tipico dei miopi]].

Negli ultimi decenni, grazie a enormi basi di dati e a studi epidemiologici scientificamente rigorosi, si è capito che il corretto sviluppo del bulbo oculare è connesso anche al tipo di sforzo e all’esposizione alla luce naturale (in precedenza questa tesi era considerata “eretica”). In particolare l’Università di Cambridge, in uno studio retrospettivo pubblicato nel 2012, ha concluso che – nei bambini e negli adolescenti (ne sono stati studiati 10.400) – la probabilità di essere miopi si riduce di circa il 2% per ogni ora in più trascorsa fuori casa ogni settimana. Insomma, vista avvisata mezza salvata!

Fonti principali: AAO, Ophthalmology

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