OK ai Livelli Essenziali d’Assistenza, con tanto d’inclusione della riabilitazione visiva
“L’aggiornamento di Livelli Essenziali di Assistenza è finalmente realtà dopo 15 anni, il nuovo nomenclatore delle protesi dopo 17 anni”. Ha esordito così il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin durante un’Audizione che si è tenuta presso la Camera dei Deputati lo scorso 5 ottobre di fronte alla Commissione Affari sociali (Aula Commissione Lavoro).
Tra l’altro, ha aggiunto la titolare del Dicastero, “è stata difatti già istituita – con decreto del 16 giugno 2016 – la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei LEA, con il compito di monitorarne continuamente il contenuto”.
Tra l’altro sono previsti anche screening alla nascita per individuare, ad esempio, in modo tempestivo un’eventuale sordità oppure la cataratta congenita.
Questi nuovi Livelli Essenziali d’Assistenza sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Tra l’altro è previsto anche il monitoraggio della loro applicazione grazie all’istituzione di una speciale Task Force ministeriale.
L’iter seguito
Lo schema di Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri è stato già approvato dalla Conferenza stampa Stato-Regioni all’inizio di settembre 2016. Dopo il necessario passaggio in Parlamento, è stato firmato a gennaio 2017 non solo dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ma anche dal Ministro Padoan e dal Presidente del Consiglio Gentiloni. La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, dopo l’ok della Corte dei Conti, è avvenuta il 18 marzo 2017.
Nei LEA si parla, tra l’altro, della modalità d’erogazione delle protesi (“ausili protesici”). Non si tratta solo di malattie croniche, ma anche d’innovazione tecnologica e organizzativa. Prevenzione, diagnosi e cure restano, nel complesso, un orizzonte di riferimento. Tuttavia gli oculisti hanno manifestato più di una preoccupazione riguardo alla possibile cancellazione della visita oculistica completa (comprensiva di fondo oculare) per i diabetici.
Le promesse
Il Ministro Lorenzin ha fatto anche alcune promesse. Innanzitutto quella di “promuovere la riduzione della spesa che non si traduca nella riduzione dei servizi offerti” ricorrendo alla semplificazione e all’aggiornamento. Inoltre intende innalzare i livelli delle prestazioni e renderle uniformi. Infatti oggi esiste una notevole difformità tra singole Regioni e all’interno delle Regioni stesse.
Principali novità
Il nuovo nomenclatore della specialistica ambulatoriale viene quindi aggiornato dopo circa 20 anni, rivedendo profondamente le indagini genetiche e introducendo prestazioni ad elevatissimo contenuto tecnologico (tra cui l’adroterapia, con cui si “bombardano” i tumori con protoni). Si parla anche di procreazione medicalmente assistita (omologa ed eterologa), compaiono aggiornamenti del Piano nazionale cronicità nonché alcune attrezzature domotiche (telesoccorso, allarme), arti artificiali e altri sistemi tecnologici avanzati (come quelli per il riconoscimento vocale, i comunicatori mediante i movimenti oculari e le tastiere adattate).
Tra le principali novità c’è anche la riabilitazione visiva (che consente agli ipovedenti di sfruttare al meglio il proprio residuo visivo e, quindi, a migliorare le proprie capacità e la qualità della vita di chi vede molto poco).
Inoltre “il provvedimento prevede un consistente ampliamento delle patologie rare erogate in regime di esenzione”: saranno oltre 110.
Infine la malattia celiaca e la sindrome di down hanno ottenuto un’attenzione specifica.
Fonti di riferimento: Camera Deputati, Ministero Salute, Regioni.it, Ansa, Quotidiano Sanità