Presentato il 14 novembre a Roma il XII Rapporto Meridiano Sanità: Italia al top nella classifica
Primi in Europa per aspettativa di vita alla nascita, secondi al mondo solo dopo il Giappone. I neonati del nostro Paese vivranno mediamente la bellezza di 82,8 anni. Tuttavia nell’ultimo decennio in Italia gli anni non trascorsi in buona salute sono aumentati, attestandosi attorno a 20 anni [[+4,2 anni dal 2006]]. Tante sono le cifre sono contenute nel Rapporto annuale Meridiano Sanità elaborato da The European House-Ambrosetti, presentato a Roma il 14 novembre 2017.
L’aspettativa di vita della popolazione italiana è tra le più alte al mondo, ma porta con sé il peso di patologie ad alto impatto che rendono necessari ulteriori interventi mirati di prevenzione e nuovi modelli di gestione. L’allungamento della vita ha contribuito all’aumento della popolazione anziana: in Italia oggi è pari al 22% della popolazione e si prevede che salirà a un terzo della popolazione entro la metà del secolo.
Ovviamente l’invecchiamento porta con sé il peso di patologie non trasmissibili e croniche, comprese quelle oculari degenerative. Dall’analisi dei vari indicatori [[i parametri sono: aspettativa di vita alla nascita, tasso di prevalenza per patologie croniche ad alto impatto, fattori di rischio per adulti, tasso di mortalità infantile e generale standardizzato per età]] che definiscono lo stato di salute della popolazione, l’Italia registra performance superiori alla media europea.
Preoccupanti però i dati sui fattori di rischio per la salute dei bambini, l’aspettativa di vita in buona salute attorno ai 50 anni e i dati sulle disabilità.
Se oggi l’Italia presenta uno stato di salute complessivamente buono, superiore alla media europea, in futuro potrebbe invece non riuscire a garantire il mantenimento o il miglioramento delle performance registrate fino ad oggi. Almeno se la sanità pubblica verrà penalizzata da ulteriori “razionalizzazioni”.
Fonte principale: Meridiano Sanità