Miglior vista con dieta sana Si riduce il rischio di contrarre l’AMD con olio d’oliva, frutta, verdura, pesce e noci 13 maggio 2009 – Aguzzate la vista con la dieta mediterranea. Se seguite un’alimentazione a base di olio d’oliva, frutta, verdura, pesce e noci siete meno a rischio di ammalarvi di AMD (degenerazione maculare legata all’età), una malattia che colpisce dopo i 50 anni e può rendere ciechi. Lo ribadisce uno studio pubblicato sul numero di maggio di Archives of Ophthalmology, che analizza i dati raccolti nel corso di due ricerche australiane precedenti. La prima, condotta dall’Università di Sydney (tra il ’92 e il ’94), ha visto partecipare 2.454 persone. Facendo compilare dei questionari si è valutata l’assunzione di acidi grassi nella dieta, vale a dire dei celebri Omega-3 e Omega-6. Grazie a foto digitali della retina si è valutato lo sviluppo dell’AMD a distanza di 10 anni. Ebbene, ci si è resi conto che il rischio di ammalarsi era inferiore del 31-35% soprattutto in chi mangiava pesce, noci e oli vegetali (contenenti acido linoleico). Ancora più protettivo, tuttavia, è risultato essere l’olio d’oliva, ricco di sostanze antiossidanti e con proprietà antinfiammatorie: aiutano a prevenire la formazione di placche sulle pareti delle arterie e degli altri vasi sanguigni, impedendo che la retina soffra di carenza di ossigeno (ipossia). Infatti l’olio d’oliva contiene il cosiddetto colesterolo ‘buono’ (HDL). In un secondo studio condotto sempre in Australia (Centro per la Ricerca Oftalmica) sono stati analizzati i dati di 6.734 individui di età compresa tra i 58 e i 69 anni. Sono stati diagnosticati 2.872 casi di AMD allo stadio iniziale e 88 casi di degenerazione maculare avanzata. Quando la malattia è progredita la zona più sensibile della retina (il suo centro chiamato macula) perde la sua funzionalità, impedendo al malato di leggere il testo che ha innanzi agli occhi, di vedere la tv, riconoscere le persone, ecc. Al centro del suo campo visivo è già comparsa una macchia scura, mentre inizialmente vedeva una deformazione delle linee (vedi test di Amsler). Insomma, si tratta di una spiacevole malattia della vista che – secondo l’Oms – è responsabile della cecità nel 41% dei casi (su 314 milioni di disabili visivi nel mondo). Attualmente si può curare solo la forma umida, meno frequente (circa il 15% delle persone), mentre la forma secca non è ancora curabile e – dunque – la prevenzione è ancora più importante per preservare una buona qualità della vita. Soprattutto perché il centro della retina è ricco di coni, cellule che consentono di apprezzare i colori e di discriminare figure e oggetti posti davanti al soggetto. In conclusione, se volete preservare la funzionalità dei vostri occhi è importante che vi nutriate di sostanze vitali per questi organi di senso; d’altronde una sana dieta mediterranea, associata ad esercizio fisico regolare e alla rinuncia al fumo, migliorano la qualità della vita nel suo complesso, riducendo tra l’altro il rischio di ammalarsi di tumore.
Leggi anche: “Il fumo raddoppia il rischio di cecità“ Referenza originale: Arch Ophthalmol. 2009;127[5]:656-665, 674-680.
Fonte: JAMA and Archives Journals