Meno ciechi e ipovedenti in Germania AMD, glaucoma e retinopatia diabetica prime cause di cecità e ipovisione nei Paesi industrializzati 20 luglio 2012 – Il ‘black-out visivo’ permanente è diventato meno frequente in Germania. Sia il numero dei ciechi che quello degli ipovedenti si è ridotto di oltre il 5% in meno di vent’anni (1987-2005). Oggi i non vedenti sono circa trecentomila in tutto il Paese. L’invecchiamento demografico della popolazione non va trascurato: secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Deutsches Ärzteblatt, il 70% di tutti i casi tedeschi di perdita della vista sono riconducibili alla tarda età. Eppure le politiche di prevenzione e una maggiore attenzione per la salute in generale hanno evidentemente avuto buon gioco nell’impedire la perdita delle capacità visive in una parte della popolazione. La degenerazione maculare legata all’età (AMD), il glaucoma e la retinopatia diabetica restano le prime cause di disabilità visiva nei Paesi industrializzati. Nello stato della Renania-Palatinato (dove è stato condotto lo studio) è stato stimato che la prima patologia incide per oltre il 40,7% dei casi di cecità, la seconda per il 15,4% e la terza per il 9,7%. Le previsioni, va detto, non sono tuttavia positive. Secondo una stima riportata nello studio tedesco, tra il 2010 e il 2030 si prevede un aumento nel numero di non vedenti di circa il 25% a causa di un ulteriore invecchiamento della popolazione. Anche proiezioni relative ad altri Paesi industrializzati diversi dalla Germania mostrano incrementi simili. Più a rischio sono le donne e non solo perché vivono più a lungo degli uomini ma, sembra, anche per motivi fisiologici. In conclusione, sono sempre raccomandabili check-up oculistici periodici per scongiurare, laddove possibile, la potenziale minaccia dell’ipovisione e della cecità. da 392 persone ogni centomila nel 1987 a 372 per centomila nel 2005.
Fonte: Deutsches Ärzteblatt