fbpx Skip to content
Liste d'attesa oculistica É stato presentato a Napoli venerdì 19 luglio, presso la Sala F. De Sanctis nella sede della Regione Campania in via Santa Lucia, 81 il progetto “Vista in Salute: nuovi modelli organizzativi per la prevenzione e la diagnosi precoce oftalmica nel SSN”

Liste di attesa: dallo studio IAPB Italia ETS – CERGAS-SDA Bocconi, il 130% di pazienti diabetici visitati in più

NAPOLI 19 LUGLIO 2024 – Una possibile soluzione alle liste di attesa in oculistica e al crescente bisogno di salute visiva.  É stato presentato a Napoli venerdì 19 luglio, presso la Sala F. De Sanctis nella sede della Regione Campania in via Santa Lucia, 81 il progetto “Vista in Salute: nuovi modelli organizzativi per la prevenzione e la diagnosi precoce oftalmica nel SSN”, una proposta di intervento targata IAPB Italia ETS e CERGAS-SDA Bocconi che offre una risposta al crescente bisogno di salute visiva nel nostro Paese. 

 

Il convegno, moderato da Ettore MAUTONE, è stato aperto da Mario BARBUTO, Presidente Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità – IAPB Italia Onlus al quale sono seguiti i saluti delle autorità. Sul palco dei relatori sono poi intervenuti: Filippo CRUCIANI, Referente Scientifico IAPB Italia; Ciro COSTAGLIOLA, Direttore UOC di Oftalmologia, Università Federico II; Marianna CAVAZZA, CERGAS-SDA Bocconi; Paolo RUSSO, medico oculista e componente della Direzione Nazionale IAPB Italia

 

 

La conferenza IAPB a Napoli il 19 Luglio

Il CERGAS-SDA Bocconi ha analizzato assieme a IAPB Italia ETS le caratteristiche dell’offerta dei servizi oftalmici in particolare per retinopatia diabetica, glaucoma e maculopatie – principali cause di ipovisione e cecità. 

Secondo lo studio, per esempio, l’introduzione della telemedicina per eseguire un esame digitale della retina (retinografia digitale), per individuare la retinopatia diabetica nei reparti di diabetologia, con separazione dell’esecuzione dell’esame dalla diagnosi, consentirebbe di ottenere fino al 130% in più dei pazienti diabetici che possono essere visitati o, alternativamente, un 55 percento in più di visite oftalmologiche da destinare all’abbattimento delle liste d’attesa, con meno costi da sostenere per il SSNUna soluzione concreta, dunque, quella proposta dall’Ateneo milanese e da IAPB Italia, per far fronte ad un’urgenza sanitaria che affligge il Servizio Sanitario Nazionale italiano in generale e, in particolare l’ambito oftalmologico, ovvero quello della difficoltà di accesso alle visite e dell’abbattimento delle liste di attesa. 

Le dichiarazioni

“Attualmente la visita oculistica complessiva è l’unico e principale strumento di screening capace di diagnosticare e, quindi, trattare le principali malattie della vista prima che sia troppo tardi – spiega Mario Barbuto, Presidente di IAPB ETS Italia – e dobbiamo affrontare la sostanziale grandissima difficoltà di accesso ai servizi oculistici del Servizio Sanitario Nazionale, fenomeno non più esclusivo delle Regioni meridionali, ma che appare sempre più di frequente anche in molte aree del Centro-Nord Italia”. 

Il problema fondamentale, perciò, è la possibilità di venire visitati tempestivamente. Siccome la richiesta supera la possibilità di rispondere al bisogno – con limitata possibilità di aumentare l’offerta per i noti limiti di bilancio –, la riduzione delle liste di attesa passa attraverso la tecnologia e una maggiore libertà per gli specialisti nel fissare le visite di controllo: più ravvicinate nei casi più seri; distanti anche qualche anno dove non sussista pericolo per la vista e la qualità di vita della persona.  

“Il rapporto – prosegue Barbuto – rappresenta un primo approccio per proporre soluzioni organizzative e tecnologie che consentono di offrire un percorso di screening e di prima diagnosi, costruendo una sorta di “primo filtro” sia all’accesso alla prima visita oculistica o ai test diagnostici più complessi richiesti per la diagnosi definitiva, sia a un percorso di monitoraggio di pazienti a rischio”. 

I dati di vista in salute: 9mila screening in 54 città

Dai dati raccolti da IAPB Italia nel progetto finanziato dal Ministero della Salute ‘Vista in Salute’ (9mila screening gratuiti in 54 città) è emerso un risultato significativo: sebbene il 90 percento delle persone dichiarava di vedere bene, di questi il 20 percento mostrava, nel corso dell’indagine, qualche alterazione oculare significativa. Ne consegue che la percezione soggettiva di vedere bene non corrisponde necessariamente all’assenza di patologia oculare potenzialmente seria, anche perché alcune condizioni, come il glaucoma e la retinopatia diabetica in fase iniziale, sono prevalentemente asintomatiche e anche curabili ma i danni che producono sono incurabili se trascurate. 

“Con questo progetto – conclude Barbuto – IAPB Italia non pretende di proporre ricette facili a problemi complessi che riguardano sia la domanda sia l’offerta dei servizi oculistici; tutt’altro, la nostra Agenzia Internazionale di Prevenzione della Cecità si propone di stimolare i policy makers sanitari nazionali e regionali perché siano individuati nuovi modelli di diagnosi e cura, tenuto conto delle risorse economiche limitate, le quali, tuttavia, devono garantire l’accesso ai servizi di diagnosi, cura e riabilitazione, soprattutto per la popolazione più svantaggiata, a reale tutela dell’insostituibile e prezioso bene della Vista.”  

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn