In America le persone a basso reddito sono associate a tassi più elevati di deficit visivo. Lo rivela uno studio americano su oltre 400 mila individui pubblicato su “Ophthalmology”.
Quali sono i soggetti che richiedono una maggiore attenzione in ottica di miglioramento della salute degli occhi della popolazione complessiva? Data la mancanza di dati recenti e generalizzabili, uno studio pubblicato su “Ophthalmology”[1], svolto in collaborazione tra le Università di Miami e Cincinnati, ha provato a fornire un’analisi aggiornata del deficit visivo nella popolazione americana in relazione ad una serie di variabili sociodemografiche.
A partire dai dati del “Behavioral Risk Factor Surveillance System”, il principale sistema nazionale di indagini telefoniche sulla salute della popolazione, sono stati analizzati i dati di adulti di tutti i 50 Stati federati, includendo Guam e Porto Rico, con un’età uguale o maggiore a 18 anni. Nello specifico, nel 2018 sono state poste alcune domande a risposta chiusa volte a certificare l’effettiva capacità visiva.
Le variabili sociodemografiche studiate hanno incluso l’età, il sesso, l’origine etnica, il livello di istruzione, il reddito familiare, lo stato e il tipo di assicurazione sanitaria, nonché il tempo trascorso dall’ultimo esame della vista, includendo 437.436 partecipanti. Il tasso di risposta nei diversi territori è stato in media del 49,9%.
I gruppi demografici più rappresentati sono stati di età ≥ 65 anni (35,5% degli intervistati), per lo più donne (54,7%) e di colore bianco (76%). La maggior parte degli intervistati si è diplomata al College o a una scuola tecnica rispetto agli altri livello di istruzione (37,9%) e la fascia di reddito più ampia ha riportato un reddito familiare di $75.000 (34,2%). Quasi la totalità del campione, poi, possiede un’assicurazione sanitaria (92%) e la maggior parte dei soggetti ha eseguito un esame della vista nell’ultimo anno (75%).
L’analisi ha rivelato che il livello di istruzione inferiore, il reddito basso e la mancata copertura assicurativa sono associati a tassi più elevati di deficit visivo. Sebbene siano necessarie ulteriori indagini per chiarire in modo più approfondito i fattori e le ragioni delle disparità all’interno della popolazione, questi risultati individuano quei gruppi che richiedono una maggiore attenzione nell’ambito dell’assistenza alla salute oculare.
“La rinuncia alle cure per ragioni economiche – commenta Simona Turco, Medico Oculista e Research Coordinator del Polo Nazionale Ipovisione e Riabilitazione visiva – è un rischio e l’investimento in prevenzione oftalmica nel Sistema sanitario nazionale è quanto mai necessario per non vedere reiterate in Europa dinamiche simili a quelle USA, come alcune ricerche stanno già evidenziando”.
[1] H. U. Joshua et al., Racial and Socioeconomic Disparities in Visual Impairment in the United States, in “American Academy of Ophthalmology”, Novembre 2020.