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L’essenziale è invisibile agli occhi

Istituzioni, scienza e terzo settore si incontrano per commemorare l’avvocato Giuseppe Castronovo, “uno dei principali artefici della prevenzione e riabilitazione visiva in Italia”

È stato un incontro pervaso da buonumore e calore umano: dalla stessa gioia di incontrarsi e parlare assieme che accompagnavano in vita l’avvocato Giuseppe Castronovo. Il 28 febbraio un gran numero di amici e colleghi si è riunito alla Biblioteca Angelica di Roma per ricordare il presidente di IAPB Italia ETS scomparso poco più di un anno fa. Un ricordo pieno di sorrisi: il lascito di una persona che ha tramandato un importante eredità umana, civile e istituzionale.

Castronovo era, infatti, una persona ricca di sfaccettature. Dal punto di vista della salute pubblica, “è stato uno dei padri della prevenzione visiva in Italia: IAPB Italia non sarebbe quello che è; non avrebbe l’impatto che ha senza di lui – ha detto l’odierno presidente Mario Barbuto -. Ha trasformato la tutela della vista – lui, divenuto cieco da bambino per una bomba-trappola durante la seconda guerra mondiale – in una missione sociale che ha abbraccia istituzioni, medici e cittadini”.

Molti di coloro con in quali Castronovo ha costruito la sensibilità e le campagne di prevenzione e fondato la missione di riabilitazione del Polo Nazionale Ipovisione al Gemelli di Roma erano presenti alla cerimonia: tra questi l’On. Giuseppe Castiglione, i senatori Enzo Bianco, Pier Ferdinando Casini, Urania Papatheu, Giuseppe Marinello, Ivo Tarolli, i professori Mario Stirpe, Emilio Balestrazzi, Teresio Avitabile, Francesco Bandello, Filippo Cruciani e tanti altri attori e attrici della comunità socio-sanitaria italiana e internazionale quali Silvio Paolo Mariotti, Federico Serra, Linda Legname, Rodolfo Masto, Filippo Amore e Roberto Serio.

Confrontarsi con Castronovo era come incontrare “una folata di vento che ti faceva volare via il cappello – lo ha ricordato il Segretario generale della Fondazione IAPB Italia Tiziano Melchiorre. “Riusciva sempre a tirarmi fuori dalla zona confortevole delle mie convinzioni, portandomi a spasso nello sconfinato mondo di chi non vede con gli occhi ma con il cuore”. Per Castronovo la cecità non era una condizione facile da sopportare. “Ci faceva a pugni in una tensione costante, fatta di vittorie e sconfitte. Ed è stata proprio questa capacità di affrontare la sfida, senza tirarsi indietro, di andare tenacemente avanti, che ha fatto di lui un grande uomo”.

“Alla sua grandezza come personaggio pubblico eguagliava la sua tenerezza come padre e nonno – ha concluso il figlio Marco Castronovo, componente della Direzione Nazionale Fondazione IAPB Italia. Trovava sempre tempo per me, e il suo ascolto, i suoi consigli su studio e lavoro erano gesti d’amore ogni volta rinnovato. I miei figli hanno avuto la fortuna di conoscere un nonno che li ha amati profondamente, e che ha dato prova ed esempio di ottimismo e buon umore fino alla fine, sostenuto dalla sua profonda fede”.

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