Lenti a contatto ‘intelligenti’ contro il glaucoma Verso nuove modalità di somministrazione dei farmaci per la pressione alta dell’occhio 25 marzo 2010 – Le lenti a contatto diventano ‘intelligenti’. Potranno essere utilizzate, ad esempio, per rilasciare lentamente farmaci contro la pressione alta dell’occhio, curando così il glaucoma in modo più efficace. Si tratta di una ricerca portata avanti da diversi anni presso l’Università della Florida e la Iowa State University, che ieri hanno presentato a San Francisco i loro risultati (al Congresso nazionale dell’American Chemical Society). Grazie alla vitamina E è stato possibile allungare il tempo di contatto tra la superficie oculare e il farmaco, che così può penetrare nell’occhio progressivamente. Si tratta di un sistema per curare una malattia oculare che, secondo le stime, ha già causato il 9-12% dei casi di cecità solo negli Usa, mentre l’Oms le imputa il 10,1% dei casi di disabilità visiva nel mondo. Complessivamente si stima che i glaucomatosi siano 55 milioni. “Troppo spesso i test rilevano il glaucoma dopo che la malattia ha danneggiato il nervo ottico in silenzio”, ha spiegato Chenxu Yu dell’Università dello Iowa, che ha diretto lo studio. Il quale contemporaneamente sta studiando un nuovo sistema per rilevare segni precoci di glaucoma scattando una foto alla retina grazie a una luce laser infrarossa che penetra nell’occhio attraverso la pupilla (spettroscopia di Raman). Eppure, riguardo alle future lenti a contatto curative c’è chi esprime delle riserve: perché obbligare persone che normalmente non indossano lenti a metterle? Inoltre, è noto che queste lenti non possono essere portate a lungo; dunque quali sarebbero i vantaggi della terapia? Questi sono alcuni dei dubbi avanzati da Alfred Sommer, docente di oftalmologia presso la John Hopkins University di Baltimora.
Fonti: ACS , Healthfinder.gov