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LED, osservati danni retinici in cavie animali

La nocività della luce blu: favorisce lo stress ossidativo. Effettuate sperimentazioni in condizioni estreme

ratto.jpgSi tratta di un potenziale campanello d’allarme che riguarda il tipo di luce emessa dai LED (diodi a emissione luminosa con cui vengono realizzati schermi e lampadine). Però al momento i risultati sono limitati esclusivamente alle cavie animali utilizzate.

Uno studio francese giunge alla conclusione che nei ratti – si legge su Free Radical Biology & Medicine – la “fototossicità dei LED per la retina è caratterizzata da un importante danno dei fotorecettori” dopo 18 ore continuative d’esposizione. Insomma, in condizioni sperimentali estreme si è riscontrata una “induzione della necrosi” delle cellule retiniche a causa del maggiore stress ossidativo.

In particolare nello studio – che fa capo all’Istituto nazionale della salute e della ricerca medica francese (INSERM) – si sottolinea che gli spettri presenti persino nei LED a luce bianca sono in realtà “caratterizzati da un’intensa emissione nella regione blu dello spettro visibile assente negli spettri della luce diurna. Questa componente blu e l’alta intensità delle emissioni sono le principali fonti di preoccupazione riguardo ai rischi per la salute che i LED pongono rispetto alla tossicità per l’occhio e per la retina”.

L’analisi è stata condotta a livello biomolecolare. Gli studiosi scrivono senza mezzi termini nei loro risultati che “la luce LED ha causato uno stato di sofferenza retinica”. Tanto che in laboratorio, sempre su cavie animali, “è stata osservata una perdita di fotorecettori”[[con luci intense a partire da quasi un giorno d’esposizione]], la quale è stata maggiore di quella registrata con l’illuminazione tradizionale.

Tra l’altro questo effetto è stato messo in relazione con la lunghezza d’onda: quanto più è corta, tanto maggiore è l’energia veicolata dai fotoni associata ad eventuali danni. Per questo, si legge ancora nello studio, “la componente blu della [luce dei] LED è la causa principale del danno retinico”. Al momento in cui scriviamo questi risultati non sono mai stati riscontrati negli esseri umani. [[Tuttavia, per precauzione una serie di produttori di dispositivi che fanno uso di schermi LED (ad esempio molti smartphone) danno la possibilità di attivare un filtro della luce blu per proteggere gli occhi.]]

Un secondo studio pubblicato da un’équipe giapponese nel 2018 su Experimental Eye Research è stato condotto su topolini ed è giunto a conclusioni analoghe:

Dopo l’esposizione a LED a luce blu è stato rilevato immediatamente un ampliamento dell’area [coinvolta] dell’epitelio pigmentato retinico (EPR), specialmente attorno al nervo ottico, e ciò ha condotto a una degenerazione secondaria dei fotorecettori. L’esposizione a tre giorni consecutivi di LED a luce blu di topi pigmentati causerà un danno dell’EPR e dei fotorecettori.

Fonti: Free Radic Biol Med, Photochem. Photobiol., Exp Eye Res.

Pagina pubblicata il 15 aprile 2015. Ultimo aggiornamento: 2 agosto 2018

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