fbpx Skip to content

LEA, Italia spaccata in due

LEA, Italia spaccata in due Solo metà delle regioni italiane garantisce i livelli essenziali di assistenza sanitaria. Il Ministero della Salute promuove in prevenzione solo nove regioni L’Italia è spaccata in due sul piano sanitario. Metà delle regioni italiane (concentrate al Sud) non riesce, infatti, a garantire i livelli essenziali di assistenza (LEA). Il “verdetto“ è contenuto in un documento pubblicato ai primi di luglio dal Ministero della Salute. Al Nord l’unica regione a essere bocciata è il Piemonte, mentre sono complessivamente otto le regioni che hanno superato l’esame nel 2012: Veneto, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Marche e Basilicata. Cartellino rosso, invece, per le altre regioni, compreso il Lazio. Tuttavia quest’ultimo è stato promosso in prevenzione assieme alle altre otto citate. A preoccupare molti cittadini sono le liste d’attesa. Su questo piano le cosiddette “pecore nere” sono – a giudizio del Dicastero della Salute – non solo il Lazio, la Campania e il Molise, ma anche il Piemonte e l’Abruzzo. Le prime tre regioni, inoltre, sono state bocciate anche in riabilitazione. Le uniche due regioni ad ottenere tutti “sì” senza riserva sono il Veneto e la Lombardia, ovviamente quelle più virtuose. Sull’altra sponda (quelle che hanno collezionato il maggior numero di “no”) ci sono il Lazio, la Calabria, la Campania e il Molise. Tra i numerosi parametri considerati compaiono l’assistenza ospedaliera, quella domiciliare, il sistema telefonico di prenotazione di visite ed esami diagnostici (Cup regionale) e il controllo della spesa farmaceutica.

Fonte documentale: Verifica Adempimenti Lea (Ministero della Salute)

Pagina pubblicata il 9 luglio 2014.

Ultima modifica: 31 luglio 2014

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn