“Un regime dietetico vario ed equilibrato – scrive il Dicastero della Salute – garantisce un apporto di nutrienti ottimale e permette anche l’apporto di sostanze che svolgono un ruolo protettivo e preventivo nei confronti di determinate condizioni patologiche”.
Nel mondo la disabilità visiva colpisce in maggior misura il sesso femminile (col 56,3%, pari a 176,74 milioni di persone), generalmente a partire dai 50 anni. Questo soprattutto perché le donne vivono mediamente più a lungo degli uomini.
Le donne possono dare un contributo fondamentale contro la perdita della vista. Occorre fare attenzione affinché al gentil sesso, così come agli uomini, sia garantito ovunque il diritto di accesso all’assistenza necessaria. Va, inoltre, adeguatamente riconosciuto e incoraggiato il ruolo svolto dalle donne nell’ambito della prevenzione dei problemi di salute, compresi quelli visivi, in tutti i Paesi del mondo.
La Giornata mondiale della vista del 2009 (8 ottobre) venne dedicata proprio a “Genere e salute oculare, per un eguale accesso all’assistenza”. La Giornata nazionale della salute della donna è, invece, dedicata a una persona: il Premio Nobel Rita Levi Montalcini che, scoprendo la proteina NGF (fattore di crescita nervoso), ha dato anche un possibile contributo alla potenziale rigenerazione dei tessuti nervosi oculari (nervo ottico, retina) attualmente ancora allo studio.
- Leggi anche: [Vademecum del Ministero della Salute sulla salute della donna
->http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_301_allegato.pdf]
- Fonti di riferimento: Ministero della Salute, IAPB internaz., Who, Giornata naz. salute donna