Uno studio osservazionale rivela quali sono le connessioni tra le abitudini di una società sempre più sedentaria e lo sviluppo della malattia dell’occhio secco.
Tra i fastidi più comuni legati alla salute degli occhi vi è sicuramente la sindrome dell’occhio secco, spesso associata ad una elevata esposizione a schermi e dispositivi con luce blu. Una cattiva abitudine che, se combinata ad una vita sedentaria, può incrementare non solo le patologie della vista ma anche della salute dell’organismo.
La malattia dell’occhio secco, in particolare, è una patologia che riguarda la superficie oculare ed è legata ad una riduzione del volume delle lacrime; quando la superficie dell’occhio non è sufficientemente idratata e lubrificata, si verificano conseguenti irritazioni croniche e disturbi visivi.
In Italia ne soffre il 25% della popolazione, interessando in particolare le donne dopo i 45 anni e in menopausa.
Un recente studio olandese pubblicato su ScienceDirect ha indagato l’associazione tra l’adozione di comportamenti sedentari e lo sviluppo della sindrome dell’occhio secco. Si tratta di uno studio “di coorte”, quindi non sperimentale ma osservazionale, prendendo in considerazione gruppi di individui selezionati sulla base di determinate caratteristiche condivise.
Dai dati ricavati dall’analisi di ben 48418 partecipanti, ne è scaturito che a comportamenti sedentari elevati si associano maggiori rischi di sviluppo della malattia dell’occhio secco. In particolare, i livelli di attività fisica molto bassi e non conformi alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo l’OMS, infatti, le persone adulte dovrebbero praticare almeno 150 minuti di attività fisica moderata a settimana oppure almeno 75 minuti in maniera più intensa.
I risultati delle valutazioni del comportamento sedentario e dell’attività fisica sono arrivati grazie alle risposte del “Marshall Sitting Questionnaire”, un questionario che sottoposto ai partecipanti dello studio ha permesso di indagare diversi parametri come i ritmi di lavoro, l’uso dei dispositivi elettronici e le attività svolte nel tempo libero.
La forza di questo studio risiede proprio nell’ampio numero di soggetti analizzati e, quindi, di informazioni raccolte, che sono state intersecate ai fini dell’analisi con informazioni sullo stato di salute e sulla presenza di comorbidità, potenzialmente connesse allo sviluppo di patologie all’occhio.
Tuttavia, questo studio presenta anche delle limitazioni: una su tutte, il fatto che alcune informazioni raccolte tramite il questionario non possano essere considerate oggettive, poiché frutto di autovalutazioni dei soggetti in merito alle loro abitudini passate.
In ogni caso, uno stile di vita sedentario può portare a numerose complicazioni per la salute, tra cui lo sviluppo dell’infiammazione sistemica di basso grado, ovvero una condizione patologica che può determinare molte malattie, tra cui quelle cronico-degenerative, il diabete e l’osteoporosi.
Non solo: questo tipo di infiammazione si può ripercuotere anche sul sistema oculare e di conseguenza contribuire allo sviluppo della malattia dell’occhio secco.
Cosa si può fare per prevenire quest’infiammazione e in generale, un comportamento sedentario? Innanzitutto, è fondamentale adottare abitudini quotidiane corrette che associno una personalizzata attività fisica ad appropriate abitudini alimentari. È essenziale, quindi, limitare il consumo di carni grasse e cibi industriali, oltre che naturalmente fumo e alcool.
Inoltre, si consiglia di ridurre il tempo trascorso in posizione “sedentaria”, quello che generalmente si impiega guardando molta televisione o navigando assiduamente sui dispositivi elettronici.
Ridurre o almeno moderare l’esposizione alla luce blu caratteristica degli schermi è un aspetto da prendere seriamente in considerazione per la salute dei nostri occhi, preferendo attività che comportino una maggiore attività fisica come camminare, correre, andare in bicicletta o fare sport.
Questi sono semplicemente piccoli accorgimenti che, se presi in considerazione, possono portare a uno stile di vita migliore e a un maggiore benessere psico-fisico a lungo termine.