La prevenzione della cecità in Calabria Il 19 ottobre a Reggio si è svolto un convegno sulle azioni e le prospettive per contrastare la disabilità visiva Il problema della perdita della vista è stato affrontato non solo dal punto politico, medico e giuridico, ma anche sociale: è ciò che è avvenuto sabato 19 ottobre 2013 a Reggio Calabria ( presso Palazzo Campanella, nell’Auditorium del Consiglio Regionale calabrese ), dove si è tenuto il Convegno intitolato “Azioni e prospettive per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva in Calabria”. Si è trattato di una tavola rotonda di studio e proposta promossa dal Consiglio Regionale Calabrese dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e dal Comitato Calabrese dell’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità-IAPB Italia onlus. Tra le persone invitate ricordiamo l’avv. Giuseppe Castronovo, Presidente della IAPB Italia onlus, il Prof. Giovanni Scorcia, ordinario dell’Università di Catanzaro, il Prof. Filippo Cruciani, Direttore del Dipartimento di Oftalmologia dell’Università “Sapienza” di Roma e l’avv. Giorgio Rognetta, consulente giuridico dell’Unione. Oltre alle autorità politiche regionali e provinciali hanno partecipato i dirigenti nazionali e regionali dell’UICI, a partire dalla Presidente Regionale della Calabria Annamaria Palummo. “Un’occasione privilegiata, in ultima analisi, per prendere coscienza, tersamente, in merito alla dimensione della cecità e dell’ipovisione, ponendo con forza l’accento – ha sottolineato Palummo – sul carattere fondamentale di quelle pratiche e quelle dinamiche specifiche, tramite le quali è possibile evitare, o, quanto meno, adeguatamente trattare, fin dai primi giorni di vita, quello che tante nostre sorelle e tanti nostri fratelli, ciechi ed ipovedenti, tutti i giorni, fugano, ossia il fatto di vivere nel buio e il fatto di non avere avuto delle reali possibilità per prevenire malattie di estrema gravità. Una reale possibilità che, oggi come ieri, forse ancora più di ieri, trova viatico nella condivisa sensibilità”. Il buio non è infatti solo quello degli occhi dei ciechi, ma soprattutto drammaticamente il “buio dell’indifferenza, della crepuscolare superficialità e dell’ombrosa approssimazione attraverso cui la società delle immagini e dell’apparenza si relaziona con coloro i quali sono esclusi dalla ‘visione’ abbagliante di modelli valoriali e stereotipi comportamentali ottenebranti lo sguardo collettivo verso tutte quelle problematiche, di carattere sociale, che una matura collettività, fondata sulla solidarietà e sulla sussidiarietà, dovrebbe coraggiosamente – ha concluso la Presidente dell’UICI Calabria – affrontare e proficuamente risolvere”.
Fonte principale: UICI Calabria
Pagina pubblicata il 21 ottobre 2013