fbpx Skip to content
batteri intestinali

La cecità ereditaria: può essere causata dai batteri intestinali

Lo studio condotto dai ricercatori dell’UCL e del Moorfields ha rivelato come la perdita della vista in alcune malattie ereditarie sia potenzialmente curabile con gli antimicrobici

L’intestino ospita trilioni di batteri, molti dei quali svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento di una sana funzione digestiva. Tuttavia, alcuni di essi, possono rappresentare un rischio potenziale per la salute.

Secondo uno studio internazionale pubblicato su UCL News e frutto di una collaborazione guidata dai ricercatori dello Zhongshan Ophthalmic Center, i batteri intestinali possono essere presenti all’interno di aree danneggiate degli occhi, quando questi sono affetti da una particolare mutazione genetica.

Gli studiosi sostengono che tale mutazione potrebbe compromettere le difese dell’organismo, facilitando così l’accesso di batteri dannosi all’occhio, con conseguente rischio di cecità.

Le malattie oculari ereditarie costituiscono la principale causa di cecità nelle persone in età lavorativa, queste possono manifestarsi in varie fasi della vita, ma una volta insorte il deterioramento visivo è spesso irreversibile e può portare a conseguenze permanenti.

Il gene CRB1, noto per essere attivo nella retina è fondamentale per il normale sviluppo delle cellule.

Tale gene è presente anche in altre parti del corpo, svolgendo, infatti, un ruolo chiave nel mantenimento dell’integrità del tratto gastrointestinale inferiore, proteggendo l’organismo da agenti patogeni e batteri nocivi e regolando il passaggio delle sostanze dall’intestino al resto del corpo.

Il team di ricerca ha rilevato come determinate mutazioni del gene CRB1 possono compromettere sia la barriera protettiva nella retina che quella nell’intestino, consentendo ai batteri di diffondersi attraverso il corpo e di raggiungere l’occhio, causando lesioni retiniche e perdita della vista.

Il professor Richard Lee (UCL Institute of Ophthalmology e Moorfields Eye Hospital NHS Foundation Trust), autore principale dello studio, ha dichiarato: “Abbiamo identificato un inaspettato collegamento tra l’intestino e l’occhio, che potrebbe essere alla base della cecità in alcuni pazienti. Questi risultati potrebbero avere un impatto significativo sul trattamento delle malattie oculari associate al gene CRB1. Speriamo di confermare questi processi attraverso studi clinici e di valutare se terapie mirate contro i batteri possano prevenire la cecità”.

La scoperta di un nuovo meccanismo che stabilisce un collegamento tra la degenerazione retinica e la salute intestinale potrebbe aprire nuove prospettive nel campo della ricerca oftalmologica. Questa connessione, finora poco esplorata, suggerisce che i disturbi dell’intestino potrebbero influenzare direttamente la salute degli occhi. Se confermato, ciò avrebbe profonde implicazioni per il trattamento di una vasta gamma di patologie oculari, offrendo nuove vie di indagine e potenzialmente nuove terapie mirate.

Il team mira a approfondire questa ricerca con ulteriori studi per valutare l’efficacia di eventuali terapie in pazienti umani.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn