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Istat copertina rapporto annuale

Istat: minor spesa ospedaliera, tagliate le prestazioni

20 maggio 2016 – “L’aumento dei livelli di istruzione e di benessere economico, accompagnato dall’adozione di stili di vita via via più salutari, dalla prevenzione e dai notevoli progressi in campo medico ha avuto un ruolo rilevante sulle condizioni di vita della popolazione anziana, con guadagni consistenti non solo nella vita media, ma anche nella qualità della sopravvivenza”. Lo afferma l’Istat nel suo Rapporto annuale 2016-La situazione del Paese presentato stamattina, venerdì 20 maggio, nella Sala della Regina di Palazzo Montecitorio.

In Italia si vive più a lungo

“La salute – ricorda l’Istat – rappresenta uno dei pilastri della qualità della vita, in modo particolare nella fase anziana, quando si manifestano la gran parte delle patologie cronico-degenerative che possono comportare nel tempo riduzioni nell’autonomia personale. A fronte dell’allungamento della vita media, migliora anche la qualità della sopravvivenza: a 65 anni la speranza di vita senza limitazioni funzionali nel 1994 era pari a 12,7 anni per gli uomini anziani e 14,2 per le donne; nel 2013 raggiunge rispettivamente 15,5 anni per gli uomini e 16,2 per le donne”.

Si può fare più prevenzione

Sono possibili, tra l’altro, più interventi nel campo della prevenzione primaria e secondaria, sia a livello europeo che nazionale. Tuttavia, per contrastare le patologie cronico-degenerative, che insorgono soprattutto tra gli anziani, occorre adottare precocemente comportamenti e stili di vita salutari duraturi. Si va da un’attività fisica regolare, al controllo del peso, passando per l’abbandono del fumo e per un consumo dannoso di alcol.
È ovviamente sugli svantaggiati socio-economici che si cumulano maggiormente i disagi sanitari, anche per comportamenti poco sani, scarsa prevenzione e difficoltà di accesso alle cure (rinuncia a prestazioni sanitarie soprattutto per lunghe liste d’attesa e per motivi economici).

Meno spesa ospedaliera, tagliate prestazioni sanitarie

La spesa pubblica che nell’ultimo periodo è diminuita maggiormente, almeno nel campo sanitario, è stata quella ospedaliera: dal 2009 al 2014 si è ridotta di quasi l’1 per cento l’anno. Il suo andamento non è però proceduto di pari passo con quello dei ricoveri: il ritmo della contrazione è quadruplicato nello stesso lasso di tempo, con un tasso medio di riduzione annua di circa il 4 per cento. “Pertanto, alla diminuzione dei ricoveri ospedalieri – nota l’Istat nel Rapporto 2016 – non è corrisposta una comparabile riduzione della spesa per questa funzione. Questa evidenza conferma la difficoltà che incontra il sistema a fronteggiare i problemi legati ai vincoli di finanza pubblica: gli interventi effettuati provocano infatti tagli alle prestazioni senza avere una corrispondenza in termini di risparmi di spesa”.

Meno fumatori entro il 2018

Per quanto attiene il fumo, prosegue l’Istat nel documento di circa 300 pagine, “numerose evidenze scientifiche documentano i danni alla salute provocati dal fumo. In Italia, a partire dagli Presentazione del rapporto Istat 2016 a Palazzo Montecitorio (Foto Quirinale: il Presidente dell'Istat Giorgio Alleva) anni Ottanta si assiste a una progressiva riduzione del consumo di tabacco grazie anche agli interventi di carattere legislativo a tutela dei non fumatori. Il Piano nazionale di prevenzione – avverte l’Istituto Nazionale di Statistica – si propone di ridurre del dieci per cento la prevalenza dei fumatori entro il 2018”.

Il Capo dello Stato alla presentazione del Rapporto

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto alla presentazione del Rapporto Istat 2016, a cui ha partecipato anche la Presidente della Camera Laura Boldrini. Dopo il saluto del Vicepresidente della Camera Simone Baldelli, il Presidente dell’Istituto Nazionale di Statistica Giorgio Alleva ha tenuto la sua relazione.

Fonti: Istat, Quirinale

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