La mancanza di movimento è un importante fattore di rischio delle malattie non trasmissibili, tra cui il diabete
Forza, mettevi in moto. La prima forma di prevenzione delle malattie non trasmissibili è l’attività fisica: si va dal diabete (che può causare retinopatia) fino al cancro, passando per l’ictus. L’OMS denuncia che l’81% degli adolescenti che va a scuola non pratica, nel mondo, abbastanza sport o altre forme di movimento. Complessivamente il 23% degli adulti non è sufficiente attivo.
L’Italia detiene il primato negativo in Europa ed è agli ultimi posti nel mondo per attività giovanile: il 91,8% degli studenti tra gli 11 e i 17 anni non fa adeguato movimento fisico.
L’obiettivo: +10% d’attività fisica entro il 2025
Spingere le persone a muoversi di più è uno dei punti chiave della riduzione delle patologie non contagiose, così come evidenziato nel Piano d’azione globale per la prevenzione e il controllo delle malattie non trasmissibili (OMS, 2013-2020). Secondo il WHO, infatti, la pigrizia globale va combattuta: si prefigge d’incrementare l’attività fisica nel mondo del 10% entro il 2025, contribuendo così al raggiungimento degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile.
Scrive l’Organizzazione mondiale della sanità:
È importante sapere che fare poca attività fisica è meglio che non praticarla affatto. Le persone sedentarie dovrebbero iniziare a praticarne un po’ come parte della loro routine quotidiana e gradualmente aumentarne la durata, la frequenza e l’intensità. I [singoli] Paesi e i gruppi di persone devono intraprendere azioni per dare agli individui più opportunità di essere attivi.
Link utile: mappa interattiva OMS
Fonte: WHO