fbpx Skip to content

In Europa miopia sempre più comune

Possibili complici i cattivi stili di vita: il difetto visivo colpisce un adulto su quattro

La miopia è sempre più diffusa in Europa: ne è affetto un adulto su quattro (24,3%). Lo attesta un articolo scientifico inglese su Ophthalmology, basato su quindici ricerche precedenti: è un vasto metastudio effettuato dallo European Eye Epidemiology Consortium su quasi 62 mila individui (mediamente di età compresa tra i 44 e i 78 anni).

I giovani dai 25 ai 29 anni sono però risultati miopi in un caso su due (47,2%), mentre tra i 55 e i 59 anni la percentuale scende a un caso su tre (27,5%). Le persone sono mediamente più acculturate che in passato e soprattutto i giovani trascorrono sempre più tempo di fronte a computer, tablet e smartphone.

C’è quindi una correlazione tra la miopia e lo stile di vita sedentario? Secondo studi precedenti sembrerebbe di sì, anche se la dimostrazione non è affatto conclusiva (vedi “Più vita all’aperto per prevenire la miopia” ). Nei miopi – che in Italia si stima che siano circa 15 milioni – il bulbo oculare è leggermente più lungo della norma e il fuoco cade, quindi, di fronte alla retina: per questo occorre un’opportuna correzione mediante lenti o, in alternativa, il ricorso al laser (chirurgia refrattiva). I forti miopi sono, inoltre, più esposti al glaucoma e a rischi retinici (dalla degenerazione della retina fino al suo distacco).

Resta il fatto che la miopia ha principalmente cause genetiche. Katie Williams – che lavora presso il Dipartimento di Oftalmologia del King’s College di Londra – afferma: “Sapevamo che la miopia stava diventando più comune in alcune parti del mondo (ne sono affetti quasi 8 giovani su 10 nell’Asia urbana orientale), ma è molto interessante scoprire come la stessa tendenza si riscontri qui in Europa”. Le persone nate negli anni ’60 che hanno conseguito un’istruzione elevata, infatti, hanno all’incirca una probabilità quadrupla di essere miopi rispetto a persone nate negli anni ’20 con istruzione primaria.

“Nonostante i livelli educativi siano aumentati e siano associati alla miopia – scrivono i ricercatori –, un’istruzione superiore sembra essere un fattore aggiuntivo piuttosto che un fattore esplicativo” del difetto visivo stesso. “Non capiamo fino in fondo le ragioni di questo mutamento, dato che questo studio – sottolinea Chris Hammond, docente di oftalmologia nello stesso King’s College – dimostra che non sono solo i maggiori livelli d’istruzione a essere ‘colpevoli’. Occorreranno più ricerche per capire se questi nuovi trend di un’infanzia trascorsa meno all’aperto, la lettura e le pratiche educative stiano incidendo sullo sviluppo della miopia”. Nel frattempo si consiglia, soprattutto ai più giovani, di associare allo studio l’attività sportiva e del tempo trascorso all’aria aperta.

Inoltre durante la lettura bisogna mettere gli occhiali prescritti da un oculista e leggere con buone condizioni di luce (assenza di riflessi illuminazione adeguata). Infine, bisogna fare delle pause quando si legge a lungo, soprattutto se si tratta di uno schermo (vedi Come usare i videoterminali ).

Leggi anche: Miopia, mettiamo a fuoco le cause

Fonti: Ophthalmology, King’s College London

Pagina pubblicata il 12 maggio 2015. Ultima modifica: 25 maggio 2015

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su linkedin
LinkedIn