In cura per la retinopatia autoimmune
Dopo una terapia con immunosoppressori la maggior parte delle persone ha mostrato un miglioramento
15 aprile 2009 – Una vista migliore dopo l’assunzione di farmaci per ridurre l’aggressività del proprio sistema immunitario che attacca la retina. Una malattia oculare rara, chiamata retinopatia autoimmune, è stata curata con buoni risultati in 21 casi su 30 grazie a una terapia a base di immunosoppressori somministrata presso la University of Michigan Kellogg Eye Center. Poiché si tratta di una patologia difficile da diagnosticare, la sfida ora è quella di trovare dei marcatori biologici che contraddistinguano le persone che possono trarre giovamento da questo tipo di cura. I miglioramenti sono stati riscontrati sulla base di vari parametri, tra cui la capacità di leggere almeno due righe in più dell’ottotipo (il tabellone con lettere di diverse dimensioni) e un aumento di oltre il 25% del campo visivo. “I risultati – spiega il prof. John R. Heckenlively – sfidano la credenza comune secondo cui la retinopatia autoimmune non è trattabile”. Questa malattia è provocata dagli anticorpi dell’organismo stesso che attaccano la retina, causando una riduzione progressiva delle capacità visive che può culminare nella cecità. Referenza originale: Archives of Ophthalmology, Vol. 124, No. 4, pp 390-397. Autori: Henry A. Ferreyra, Thiran Jayasundera, Naheed W. Khan, Shirley He, Ying Lu and John R. Heckenlively.
Fonte: University of Michigan Health System