Nuova evidenza scientifica sottolinea il ruolo protettivo del contatto con la natura contro la sindrome dell’occhio secco
Vivere in città significa spesso esporsi senza tregua all’inquinamento atmosferico, che mette a dura prova la salute degli occhi. Ma non tutto è scritto fin dall’inizio: natura, verde urbani e infrastrutture verdi sembrano avere il potere di offrire una protezione concreta. Uno studio recentemente pubblicato da Weijing Cheng e Hanyou Wu del Zhongshan Ophthalmic Center (Guangzhou) getta nuova luce sul legame fra gli spazi verdi e la prevenzione della sindrome dell’occhio secco.
La sindrome dell’occhio secco è infatti fortemente legata all’esposizione ambientale, come evidenziato dal Dr. Weijing Cheng e dal Dr. Hanyou Wu nel loro recente studio “Association between long-term green space exposure and dry eye in China”. (Asia-Pac J Ophthalmol.). Entrambi i ricercatori operano presso il State Key Laboratory of Ophthalmology, Zhongshan Ophthalmic Center, Sun Yat-sen University, e il Guangdong Provincial Key Laboratory of Ophthalmology and Visual Science, Guangdong Provincial Clinical Research Center for Ocular Diseases di Guangzhou, in Cina.
Numerosi studi della letteratura scientifica hanno dimostrato l’impatto negativo di diversi fattori ambientali sulla salute oculare. Tra gli inquinanti atmosferici associati alla sindrome dell’occhio secco sono inclusi il particolato, diossido di azoto, ozono, diossido di zolfo e monossido di carbonio. Inoltre, fattori climatici quali temperatura, umidità ed esposizione alla luce solare giocano un ruolo significativo nello sviluppo della malattia.
Al contrario, è noto che gli spazi verdi esercitino diversi benefici sulla salute, contribuendo alla riduzione di disturbi mentali come ansia, depressione e disturbi del sonno, tutti riconosciuti fattori di rischio per l’occhio secco. Studi recenti hanno inoltre evidenziato un’influenza positiva dell’esposizione agli spazi verdi anche sulla salute oculare, come la riduzione della prevalenza della miopia e dell’incidenza della congiuntivite allergica.
Alla luce di queste evidenze, i ricercatori si sono posti l’obiettivo di indagare l’esistenza di un possibile legame tra l’esposizione agli spazi verdi e la prevenzione della sindrome dell’occhio secco.
Struttura dello studio e correlazioni osservate
Lo studio condotto dal Dr. Cheng e dal Dr. Wu si è articolato in due fasi distinte. Nella prima, i ricercatori hanno messo a confronto 450 pazienti con sindrome dell’occhio secco e 900 soggetti sani, scoprendo che chi gode di una maggiore esposizione agli spazi verdi -misurata con i dati estratti dal database MODIS della NASA, che quantifica il verde terrestre in tempo reale tramite satelliti orbitanti attorno alla Terra- corre un rischio significativamente più basso di sviluppare la malattia. Nella seconda fase, dedicata a un gruppo di 140 pazienti diabetici, è stato osservato che l’esposizione prolungata agli spazi verdi si associa a un’area più ampia del menisco lacrimale, il sottile strato di liquido che riveste la superficie dell’occhio, solitamente ridotto in chi soffre di diabete. In altre parole: una lubrificazione migliore e una maggiore protezione naturale.
I risultati della prima fase hanno evidenziato che l’esposizione agli spazi verdi negli ultimi dieci anni era significativamente correlata a una ridotta probabilità di sviluppare la sindrome dell’occhio secco. Analogamente, nella seconda fase è emersa una correlazione tra una maggiore esposizione decennale agli spazi verdi e un’area più ampia del menisco lacrimale, suggerendo un miglioramento della lubrificazione oculare.
Gli autori ipotizzano che gli spazi verdi migliorino la salute oculare tramite diversi meccanismi. La riduzione degli inquinanti atmosferici, che alterano la superficie oculare e possono contribuire all’occhio secco; la mitigazione dell’inquinamento acustico e luminoso, che possono portare a disturbi del sonno, anch’essi causa di occhio secco; infine, il miglioramento della salute mentale, il cui deterioramento è fortemente correlato all’occhio secco.
Questa è la prima ricerca individuare un collegamento tra gli ambienti verdi e la salute della superficie oculare, anche se è stato condotto in un Paese, la Cina, dove l’inquinamento atmosferico è molto più grave che in Italia.
Nonostante questo, lo studio apre scenari importanti per la salute pubblica. Non tutti, infatti, hanno le stesse opportunità di vivere in contesti ricchi di verde. Gli autori hanno infatti sottolineato come “il potenziale effetto protettivo dell’esposizione agli spazi verdi sulla sindrome dell’occhio secco merita attenzione”, evidenziando le significative implicazioni per la salute pubblica. Gli autori, inoltre, segnalano le marcate disparità nell’accesso agli spazi verdi tra paesi sviluppati e in via di sviluppo, evidenziando come i secondi dispongano “solo un terzo degli spazi verdi disponibili ai primi”. I ricercatori invitano quindi a “migliorare la pianificazione e la gestione urbana”, promuovendo una distribuzione più equa degli spazi verdi, al fine di implementare misure efficaci per la prevenzione della sindrome dell’occhio secco.
Cheng W, Wu H, Wang Z, Liang L. Association between long-term green space exposure and dry eye in China. Asia Pac J Ophthalmol (Phila). 2025;14(3):100165. doi:10.1016/j.apjo.2025.100165
FONTE: Ophthalmology Times Europe