Eliminare i difetti visivi entro il 2050 e rendere la prevenzione a portata di tutti. L’ evento del 5 ottobre alla Camera dei Deputati.
La Fondazione OneSight EssiloLuxottica Italia, fondata nel 2022, ha come obiettivo l’eliminazione dei difetti visivi non corretti entro il 2050.
L’impegno della Fondazione è rivolto anche, e soprattutto, a persone fragili e in situazioni economiche svantaggiate; in questo campo sono già stati raggiunti importanti risultati grazie anche a diverse iniziative come “Ci vediamo a Corviale” in collaborazione con IAPB Italia Onlus. Un progetto che ha avuto un ottimo seguito e che si è concentra su aree urbane particolarmente disagiate con l’obiettivo di dichiararle “libere da problemi visivi”. Nel 2024 si realizzerà “Ci vediamo a Scampia” presso l’omonimo quartiere periferico di Napoli, in collaborazione con il Dipartimento di Oftalmologia dell’Università Federico II e l’associazione AIRO Onlus.
Il lavoro della Fondazione, però, è anche volto allo studio e alla comprensione della situazione oftalmologica in Italia.
Il 5 ottobre 2023, presso la Camera dei Deputati e alla presenza del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, si è svolto il primo meeting “Vedere meglio, vivere meglio, tutti”, incontro dedicato alla relazione tra fragilità sociale e difetti visivi non corretti in Italia.
L’evento, patrocinato dalla Regione Lazio, è stata l’occasione per presentare al pubblico il volume intitolato “Vedere meglio, vivere meglio, tutti. La povertà, le malattie della vista e la sfida per sconfiggerle in Italia e nel mondo entro il 2050” curato dal professor Filippo Cruciani, oftalmologo e componente del comitato scientifico della Fondazione OneSight EssilorLuxottica Italia ETS (Ente Terzo Settore), in collaborazione con la società di ricerca Tolomeo su dati Istat.
Ha preso parola all’ evento anche Mario Barbuto, presidente IAPB Italia Onlus: “La perdita totale o parziale della vista è un grandissimo dolore personale e ha un costo sociale molto elevato. Quando una persona perde la vista, infatti, perde anche una parte importante della sua autonomia e libertà. Per questo le prime barriere da superare sono quelle che limitano l’inclusione, favorendo la salute pubblica accessibile a tutti”.