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Il glaucoma è una malattia autoimmune?

Uno studio evidenzia un ruolo del sistema immunitario nella distruzione delle cellule retiniche e del nervo ottico

linfociti-t-160pixels.jpgCosa pensereste se le “sentinelle” deputate a difendere il vostro organismo, vale a dire le cellule del sistema immunitario, attaccassero i vostri occhi? Anche se quest’ipotesi appare strana, secondo ricercatori americani e cinesi potrebbe essere vera nel caso del glaucoma.

In seguito a una sperimentazione condotta su cavie animali si è visto che i linfociti T possono attaccare i neuroni retinici e del nervo ottico dopo aver interagito con batteri che vivono normalmente nel nostro organismo (microflora commensale). Insomma, è come se ricevessero un “comando” sbagliato, tanto che la degenerazione retinica continua anche una volta che la pressione oculare sia stata normalizzata.

cavia_laboratorio_topolino_web-photospipf504e44d12cf42d3f12800d96439791f.jpgPer capire questa dinamica i ricercatori hanno utilizzato dei topolini privi di linfociti T o di batteri commensali: aumentando molto la loro pressione intraoculare i danni retinici sono risultati minimi perché era stato “neutralizzato” alla fonte il meccanismo autoimmune. Infatti in parte la neurodegenerazione associata al glaucoma viene mediata da linfociti T che sono stati in precedenza sensibilizzati dall’esposizione alla microflora commensale. Sia in cavie animali che in esseri umani glaucomatosi si è visto che giocano, in particolare, un ruolo importante le proteine da shock termico (HSP).

“Si dischiude un nuovo approccio per prevenire e trattare il glaucoma”, ha affermato il prof. Jianzhu Chen, docente presso il MIT e coautore dell’articolo pubblicato su Nature Communications, a cui ha partecipato anche il Massachusetts Eye and Ear Infirmary. La strategia consisterebbe – ad esempio nei casi che non rispondono ai trattamenti classici a base di colliri – nello sviluppare nuovi farmaci bloccando l’attività autoimmune.

Fonti: MIT News, Nature Communications

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