Le prime parole di Mario Barbuto rivolte ai cittadini in merito alla prevenzione della cecità e alla Società Oftalmologica italiana per continuare assieme il lungo cammino di collaborazione.
Mario Barbuto è il nuovo presidente di IAPB Italia onlus e subentra all’Avvocato Giuseppe Castronovo giunto al termine del suo mandato.
Barbuto, nato nel 1954 a Catania; è il presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti nella quale opera fin dagli anni ’70; ha ricoperto il ruolo di direttore dell’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna e quello di Consigliere comunale nella stessa città felsinea. Al momento riveste anche il ruolo di presidente del Forum Italiano della Disabilità.
“La nomina a presidente di IAPB Italia è un onore immenso e una grandissima responsabilità – ha detto nel suo primo video messaggio, – È un passo che corona i decenni di conquiste e impegno dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e che indica la via da seguire: diffondere la cultura della prevenzione e della riabilitazione visiva in tutta Italia”.
“Per farlo – ha proseguito Barbuto – vogliamo continuare ed estendere la fondamentale relazione che ci unisce alla Società Oftalmologica Italiana: è grazie ai contributi e alla guida degli oculisti che IAPB Italia può offrire un percorso di prevenzione e riabilitazione scientificamente fondato e al quale i cittadini hanno diritto. Assieme al Presidente SOI, Matteo Piovella, abbiamo ancora tanta strada da fare per migliorare il quadro normativo, rendere i luoghi di lavoro accoglienti e inclusivi; potenziare le risorse sanitarie e territoriali destinate alla preservazione della salute visiva e alla riabilitazione che restituisce autonomia agli ipovedenti”.
Sempre battendo il tasto della fondatezza scientifica, Mario Barbuto si è poi rivolto a coloro che, come lui, hanno perso il dono della vista, mettendoli in guardia dalle soluzioni tecnologiche disponibili sul mercato che, a volte, sembrano promettere più di quanto possono effettivamente offrire per riparare i danni causati dalla disabilità. “Non è possibile, al momento recuperare la vista perduta, ma si possono indirizzare gli sforzi sia personali sia economici verso un percorso di riconquista di autonomia e libertà. Un percorso che deve essere fatto anche assieme ai medici oculisti e ai tanti, bravissimi professionisti sanitari impegnati nella riabilitazione come quelli che operano nella nostra struttura di eccellenza internazionale: il Polo Nazionale Ipovisione”.