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La proteina chiamata rodopsina

Guardar di notte

La proteina chiamata rodopsinaGuardar di notte Quando c’è poca luce il calcio può correggere le informazioni errate che vengono inviate da una proteina chiamata rodopsina al sistema visivo 5 novembre 2012 – Quando si guida di notte o si gioca a tennis con poca luce la vista può essere ingannata. Infatti gli oggetti non appaiono tanto nitidi quanto con la luce del giorno. In condizioni di scarsa luminosità entrano in gioco i bastoncelli al posto dei coni. Ogni bastoncello contiene circa 100 milioni di recettori di una proteina chiamata “ rodopsina ”, ognuno dei quali può rilevare un solo fotone alla volta. Gli scienziati pensavano che l’intensità del segnale legato alla rodopsina determinasse quanto vediamo bene con poca luce. I ricercatori dell’Università della California Davis hanno scoperto, però, che gli errori legati alla rodopsina possono essere però corretti. Un elemento come il calcio esercita, in questo caso, il ruolo fondamentale di “guardiano”: può contenere un segnale troppo forte scatenato dalla rodopsina, correggendo informazioni errate che potrebbero essere inviate al resto del sistema visivo. La scoperta è stata fatta misurando quanto a lungo rimanessero attivi i recettori della rodopsina dopo i flash, determinando quanto il calcio intervenisse sui segnali scatenati dalla rodopsina stessa. “La ricerca di base come la nostra – ha affermato Marie Burns, professoressa di oftalmologia e scienze visive presso l’Università della California (Davis School of Medicine) – spesso non si traduce in trattamenti clinici immediati delle malattie note, ma comprendere i processi di base ha un senso a lungo termine”. Questo può essere molto importante, ha concluso Burns, “per il progresso dello studio di una serie di deficit visivi che sono scarsamente compresi e non sono trattabili”.

Fonti: University of California-Davis Health System, Neuron

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