Glaucomatosi più predisposti ad altre malattie Un’analisi di oltre 76mila persone ha dimostrato una maggiore incidenza di ipertensione, diabete e iperlipidemia. Da non trascurare anche il rischio depressione 11 novembre 2010 – Chi ha il glaucoma è più a rischio di avere altre malattie: si va dalle ulcere ai problemi al fegato, passando per la pressione alta, il diabete e la depressione. Il nesso tra queste patologie non è sempre chiaro, ma è stato individuato grazie a un ampio campione statistico. Un’équipe di ricercatori guidati dalla Tapei Medical University di Taiwan ha analizzato, infatti, i dati relativi a 76.673 persone affette dalla forma più comune di glaucoma (detta ‘ad angolo aperto’), confrontandoli poi con 230.019 individui con occhi sani, tenendo conto dell’età, del genere e di altri fattori. Più della metà dei pazienti glaucomatosi soffriva anche d’ipertensione (50,5%) e oltre il 30 per cento aveva il diabete (il 30,2% aveva un eccesso di zuccheri nel sangue) o di iperlipidemia (il 30,5% aveva troppi grassi dannosi in circolo). Inoltre, la prevalenza di malattie quali l’ictus, le malattie epatiche o l’ulcera era più elevata almeno del 3%. Il glaucoma stesso, a sua volta, può provocare altri problemi di salute: quando il campo visivo si riduce in seguito a danni al nervo ottico , il fatto di avere difficoltà a leggere, guidare e godere degli altri piaceri della vita accresce il rischio di depressione e di altri problemi psicologici. Dunque, è fondamentale sottoporsi regolarmente a controlli oculistici che comprendano la misurazione della pressione intraoculare (tono): nel caso in cui sia troppo elevata bisogna trattarla mediante colliri e, nei casi estremi, si può ricorrere a un intervento chirurgico. “I dottori che curano il glaucoma o le altre malattie elencate dovrebbero essere consapevoli del fatto che i loro pazienti possono avere patologie multiple”, ha dichiarato il direttore della ricerca Jai-Der Ho della Tapei Medical University. Lo studio è stato condotto a Taiwan su scala nazionale e pubblicato nel numero di Novembre di Ophthalmology, rivista ufficiale dell’AAO (American Academy of Ophthalmology).
Fonti: American Academy of Ophthalmology, Ophthalmology .
Ultima modifica: 9 dicembre 2010