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Entro il 2050 stimato raddoppio dei disabili visivi negli Usa


23 maggio 2016 – Un raddoppio dei ciechi e degli ipovedenti entro il 2050. Per gli Usa questa è la stima contenuta in un nuovo studio pubblicato su Jama Ophthalmology, scrupolosamente condotto da ricercatori delle Università della California meridionale e da un Ateneo dell’Illinois (Chicago). Sullo sfondo dell’analisi resta l’invecchiamento della popolazione e, come già avviene oggi, a essere più colpiti saranno i bianchi (non ispanici), le donne e gli adulti in età più avanzata.

I numeri sono destinati a lievitare: si prevede che, solo negli Stati Uniti, si passerà rispettivamente da un milione di ciechi e 11,4 milioni di ipovedenti (2015) a circa 2 milioni di non vedenti e oltre 23,3 milioni d’ipovedenti (alla metà di questo secolo). Soprattutto se non si correrà ai ripari effettuando più controlli oculistici che, grazie a una diagnosi precoce, possono consentire di evitare la disabilità visiva. Tra le malattie di cui si prevede un forte incremento si annoverano la degenerazione maculare legata all’età (AMD), il glaucoma, la retinopatia diabetica e la cataratta.

Negli Usa si calcola che, all’inizio del 2015, ci fosse il 2,14% della popolazione oltre i 40 anni a essere ipovedente e lo 0,68% non vedente. “Dato che, secondo le proiezioni, la prevalenza della disabilità visiva e della cecità – concludono i ricercatori – raddoppierà nei prossimi 35 anni, screening oculistici e interventi per correggere gli errori refrattivi e [trattare] precocemente le malattie oculari possono prevenire e/o ridurre la loro maggiore incidenza sulla popolazione, evitando che si sviluppino questi problemi oculari, migliorando la loro qualità della vita e riducendo potenzialmente i costi diretti e indiretti per l’economia americana”.

Fonti: Jama Ophthalmology, University of Southern California

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